quel giorno ci eravamo solo annusati. lei era lì, bella come non mai. ci siamo conosciuti, un primo approccio e nulla più...
qualcuno probabilmente si ricorderà di questa storia...
dieci mesi dopo torno da lei...convinto, deciso, determinato...
..e stavolta il finale è diverso...
(foto di domenica ma non scattata da me. trovata in rete da un'altra relazione. scattata da GIAN lungo la discesa...quando son passato io in discesa il percorso era avvolto dalla nebbia...)
concatenamento Parete nord della LENZSPITZE (4294m) e NADELHORN (4327m).
punto d'appoggio il rifugio MISHABELLHUTTE 3324m raggiungibile da SAAS-FEE (1800M).
in ROSSO il percorso fatto da me e dal mio compagno di cordata (stavolta quello 'ufficiale').
come si vede dall'immagine NOI abbiamo salito la lunga ed immensa parete ghiacciata della LENZSPITZE scegliendo una via perpendicolare alla cima, sbucando quindi direttamente sulla vetta.
tutti gli altri (molte cordate, troppe cordate...
) hanno seguito la linea verde...una traccia che passa una ventina di metri più a destra e che sbuca sulla cresta leggermente decentrata rispetto alla cima...lungo quella via vi era già la traccia preesistente lasciata da altri alpinisti saliti nei giorni precedenti...
però a me, a noi, stare 'in coda' non piace affatto...ed inoltre la mia intenzione, da quando ho messo gli occhi su questa montagna, è sempre stata quella di salire il più diretto possibile alla vetta...quindi ero molto contento nel vedere che la traccia passava più a destra...così sapevo che quasi tutti si sarebbero incanalati lì...e noi saremmo stati un pò più 'soli', liberi ma soprattutto senza nessuno sopra la testa che ci scarica addosso neve, pezzi di ghiaccio o peggio ancora materiale (a volte può capitare che qualcuno perda qualcosa nel prendere materiale dall'imbrago...)
...unico inconveniente della scelta era dato dal fatto che stando fuori dal tracciato non vi erano segni di precedenti passaggi nella parete...questo, se da un lato mi piace e mi fa godere di più la salita, dall'altro significa un'enorme fatica in più perchè bisogna piantare picche e ramponi su neve e ghiaccio 'illibati' e non infilarli in 'peste' e buchi precedenti in una sorta di salita di una scala...
...tutto questo si ripercuoterà molto intensamente sui polpacci e sulle braccia, stancandomi molto più del 'dovuto' e diluendo i tempi della nostra salita...
ma era un rischio 'calcolato' e preventivato che ero assolutamente disposto a 'correre' pur di non stare in 'processione' con altre 10-15 cordate.
qui una visione globale dell'itinerario (foto d'archivio, non di domenica...n.d.r.) o meglio della parte di itinerario che comprende l'arrivo sul ghiacciaio (un oretta dal rifugio) ed il ritorno dallo stesso...il resto (avvicinamento dal rifugio e il ritorno al paese) è un altra storia.
CONDIZIONI:
la parete della lenzspitze presentava tratti di ghiaccio e neve dura. condizioni non propriamente ottimali. ma c'è di peggio...il grosso problema della giornata è stato caratterizzato da un vento pazzesco, forte e gelido...ci ha accompagnato dall'attacco della nord fino al ritorno al rifugio. un fastidio non da poco, soprattutto sulla lunghissima cresta di roccia esposta ed affilata che dalla LENZSPITZE conduce al NADELHORN.
questa cresta è un infinito susseguirsi di 'gendarmi' di roccia di 7-8 metri da salire e da scendere alternati a tratti di crestina nevosa. gli ultimi 4-5 gendarmi sono i più alti (50-60 metri) e offrono un'arrampicata su roccia molto divertente e tecnica (anche se mai troppo difficile). il tutto ovviamente senza protezioni in loco (via da attrezzare con protezioni 'veloci' come dadi, friend e cordini) e reso rognoso dalle condizioni ambientali (vento forte e freddo, equilibrio precario in cresta, mani fredde con conseguente difficoltà nel maneggiare attrezzature varie, nel fare 'manovre' e nell'arrampicare) e 'logistiche' (arrampicare con gli scarponi grossi e pesanti da 'ghiaccio' non è certo agevole come con le scarpette.
che dire. una salita molto completa tecnicamente (c'è tutto: ghiaccio, roccia, manovre, soste, corde doppie, calate...) molto stancante fisicamente e mentalmente...
il rientro in paese dalla vetta del nadelhorn è infinito...25oo metri di dislivello ma soprattutto un sentiero che anche dal rifugio non molla mai...vietato distrarsi, purtroppo...
le salite finiscono quando si arriva all'auto...anzi...per noi 'alpinisti di città' la salita finisce quando si arriva a casa...ovvero dopo ulteriori 4 ore di auto...
...infatti...
http://www.bergamonews.it/provincia/articolo.php?id=13270
...quel gruppo di bergamaschi l'avevamo individuato la sera durante la cena...tra tanti stranieri il loro accento non ci era affatto sfuggito...
...poi, mentre noi scendavamo dal nadelhorn, ecco passare un elicottero del soccorso alpino sulle nostre teste...
...non immaginavamo ciò che era successo qualche centinaio di metri più sotto...
un pensiero a lui che ci lascia è doveroso, pur non avendolo conosciuto.
AMEN
foto poche...le condizioni meteo, il vento, il freddo, la stanchezza,la voglia di finire ecc non ci han fatto molto pensare alla macchina fotografica...
vetta LENZSPITZE...sullo sfondo WEISSMIESS
Il baratro della parete con altre cordate visibili a sx che salgono..a dx invece si intravedono le nostre 'peste'
sfilata di 4000: il DOM fa mostra di sè...imponente...si vedono persone che salgono
ALLALINHORN (spino!!!!!!), MONTE ROSA e LYSKAM in lontananza...TASHORN e ALPHUBEL in primo piano.
là in fondo, minuscolo, SAAS-FEE...poi bisogna tornare fin là...
vetta NADELHORN...immersi nella nebbia...peccato...il CERVINO sarebbe lì bello da vedere...
riassumendo:
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