La follia ormai non ha limiti....


BELLUNO. Ci risiamo. Con la burocrazia in quota. I rifugi alpini sono stati parificati agli alberghi per cui devono essere dotati delle stesse misure di sicurezza. Giusto? Forse giustissimo. Ma non tutti i rifugi sono uguali. Il Torrani, ai 3 mila metri del monte Civetta, raggiungibile solo a piedi, o con l’elicottero – solo per fare un esempio - non può essere equiparato a quello raggiungibile con l’auto.

Sta di fatto che entro il 6 ottobre tutti questi edifici devono trovarsi nella condizione di massima sicurezza per quanto riguarda il rischio di incendi, l’impianto elettrico, le uscite di emergenza. Arrampicate sulle pareti esterne degli edifici, magari nel contesto di panorami d’infinita bellezza, compariranno anonime scale in ferro.

Ogni rifugio dovrà avere le porte che si aprono verso l’esterno, senza riparo da tempeste di neve e pioggia. I fili della corrente elettrica saranno costretti dentro particolari condutture. Tutto a norma Ue, ovviamente. E se i rifugi non vi provvederanno? Il prossimo anno resteranno chiusi.

Una mazzata per la montagna, più in generale per l’economia delle Dolomiti. «Noi siamo agli albori con i lavori», ammette infatti, preoccupato, Alessandro Farinazzo, presidente del Club alpino di Belluno, coordinatore delle 18 sezioni bellunesi e membro della Commissione veneta per i rifugi. Come dire che non è iniziata neppure la progettazione. D’altra parte è comprensibile, nella maggior parte dei casi mancano letteralmente le risorse.

Ieri Farinazzo era a Palazzo Balbi a battere cassa. Nel Bellunese i rifugi da sistemare sono oltre una ventina, su 35. Il costo complessivo supera il milione di euro. Cifre che il Cai non ha a disposizione. «Speriamo nella regione», insiste Farinazzo. «Ora stiamo facendo i preventivi: per l’impianto elettrico, le scale d’emergenza, le porte da girare, cioè da far aprire dall’esterno. Il tutto con una certa gradazione, meno pesante sotto i 25 posti, come appunto al Torrani. Sopra i 50 posti, i progetti devono avere l’approvazione non solo dei Comuni, ma anche dei vigili del fuoco. E questo è un motivo in più di preoccupazione. Abbiamo rifugi aperti solo 3 mesi l’anno e non è che siano frequentati da persone disabili, eppure dobbiamo avere porte larghe un metro e mezzo. Per le scale esterne dovremmo fare richiesta alla Sopraintendenza E ci chiediamo come può il sopraintendente di Venezia conoscere i problemi che ci sono nei rifugi a 2 mila metri».

Solo 5 mesi per fare gli interventi. E ancora con tanta neve in quota. Operazione impossibile? Il presidente vuol essere ottimista a tutti i costi. «Certo, però, dove trovo io 100 mila euro per sistemare i 3 rifugi della sezione di Belluno? Rischiamo davvero grosso per il 2014. Bloccare un Coldai, un Tissi, un Vazzoler, in piena “alta via”, quando abbiamo oltre 2000 passaggi, sarebbe una sberla enorme al turismo. Significa bloccare l’estero e chi mangia e beve in rifugio sono purtroppo (o per fortuna) solo stranieri, tedeschi, polacchi, ceki».

Un’occasione per fare il punto la grande festa del 30 giugno, ai rifugio Tissi, in faccia al Civetta, sono state invitate tutte le sezioni del Veneto. «Inviterò i tre scalatori viventi Sorgato, Redaelli e Bonafede e ricorderemo la loro ascensione fatta 50 anni fa. In più ci saranno i giovani alpinisti come Alessandro Baù e Marco Anghileni e avremo modo di far incontrare due generazioni di scalatori». Una cerimonia a cantiere aperto. Interventi di sicurezza sono previsti anche al Tissi, con l’apertura di una nuova porta.

Ciao,

Forse è giusto, o almeno lo è nell'ottica di tutela della sicurezza. Ma rimango dell'opinione che prima di spaccare il capello in quattro, con interventi come in questo caso al limite del ridicolo, bisognerebbe pensare alle cose più importanti. Penso ad alberghi, ristoranti e locali pubblici vari ben più frequentati dove la sicurezza è un'opinione, penso alle scuole che cadono a pezzi, penso all'inquinamento da riscaldamenti (e non solo) fuori controllo, e ce ne sono mille altre ben più importanti che le porte a norma in un rifugio. Allargando un filo il discorso vogliamo pensare alle nostre eccellenze alimentari, spesso regionali e di dimensioni artigianali, che l'europa vorre regolamentare e di fatto annientare?

Sempre più quando sento la parola europa, comunità europea... mi viene l'eritema. Che due balle l'europa

Roby

condivido e borbotto, ma loro continueranno a fare gli affaracci loro,
Loro li indichiamo come "comunità europea" ma in realtà a muovere le pedine sono le multinazionali.

Perchè se tu non puoi più allevare il tuo maiale o i tuoi due maiali,
finisce che non fai né il salame, né la coppa, né la pancetta.
E poi finisce che prima o poi ti adegui e che vai al supermercato.

E se hai due mucche non va bene
perché al supermercato a comprare quella cosa che loro chiamano latte
non ci andrai di certo.

Ecco, se hai 100 mucche o cento maiali sta bene,
basta che compri i nostri mangimi e che standardizzi la tua produzione,
verso il basso ovviamente.

Il latte?
ma dai, abbi pazienza, non ne puoi produrre in quella quantità. e poi noi abbiamo quello in polvere che costa molto meno...

Ecco, ho borbottato, ma non è cambiato nulla.

Per fortuna non vivo in città e se mi do da fare riesco a trovare un sacco di soluzioni di qualità.

E io mi do da fare, ma quanti sono in grado di farlo?

E più paletti riescono a mettere e più saranno le difficoltà per aggirare i prodotti della multinazionale di turno.

E io che pensavo che i paletti servissero solo per girargli attorno con gli sci...

anche hanouk la pensava così...

Condivido al 100% Italo...



@RobyMi1: io invece credo che le norme debbano avere una solida base nella realtà, devono prevedere delle eccezioni, ed in questo caso le eccezioni sono visibili a chiunque....in rifugi posti in quota, dove si arriva solo scalando, dove i diversamente abili non arrivano al 100%, che c'azzeccano le porte da 1,5 metri per far passare le carrozzine? se qualcuno riesce a portare su un diversamente abile sulle spalle, riesce anche a farlo entrare in una porta di quelle attuali, non trovi?

le porte non possono essere anti neve (secondo la norma)....migliaia di euro spesi per un'apertura di pochi mesi l'anno...per interventi inutili se letti nell'ottica della funzione del rifugio....scale antiincendio su edifici storici...è come chiedere al comune di Roma di piazzare una scala anti incendio sul colosseo....io sinceramente son basito....

Ciao,

Mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa, come sempre Le scale di sicurezze sul Colosseo saranno la prossima...Sigh

Non sono affatto contrario a una regolamentazione che tenga sotto controllo una nazione naturalmente portata a divagare, ma in tutto co va un pò di buon senso. Applicare la normativa, tutte, con il paraocchi non è una cosa di buon senso. Tutto qui.

Roby

secondo me invece la prossima norma sarà che è vietato montare apparati audio video sugli sci....le batterie potrebbero inquinare il manto bianco....

Seee, te piacerebbe.

Ma forse ti riferivi alle Samsung....Samsung, senti come suona male?

per la fotografia io sono fanatico Canon...mentre odio le Nikon...

NO

Qui sono in completo disaccordo con te.

Nikon, canon, Sony, Pentax, Leica...fanno ottime macchine. Nè migliori nè peggiori delle altre. Volendo proprio pignolare si possono trovare modelli/costruttori più adatti ad utilizzi specifici, ma non esiste un produttore migliore in assoluto.

E poi ti lascio con due perle di saggezza di uno dei miei fotografi pregeriti:

“ Alla fin fine una fotocamera non ha certo capacita più creative di un pugno di argilla, che tuttavia nelle mani di un artista, puo senz'altro divenire simbolo di vera espressione creativa. ”

Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni! ”

(Andreas Feininger)

non oso contraddirti, visto che fra me e te c'è esperienza nel campo come fra me e Marcello con le donne.... (ovviamente Marcello non ne ha )



quello che a me piace (da profano) della Canon, sono i colori sparati che restituisce....caratteristica peculiare di questo marchio....della Nikon non amo il rumore che trovo sempre presente nelle loro foto (parlo sempre di livello amatoriale)...

Sony e Panasonic sono ottime secondo me....le altre le conosco poco...





come non quotarti? parole sante!!!!!



PS.sai, qui da me sono tutti fissati, usano reflex e da quello che posso capire sono in gamba....quando al ritorno dalle vacanze faccio vedere le foto fatte con la mia compattina vecchietta (Canon powershot S70), mi chiedono tutti che reflex utilizzo, visto che trovano molto belli alcuni miei scatti....che soddisfazione....

Ciao

Quella dei colori è una mezza verità. Mi spiego; se parliamo di JPEG on camera può essere vero, Nikon e Canon perseguivano (e in parte perseguono) filosofie diverse. Ma se parliamo di RAW è una balla colossale. Sfido chiunque a riconoscere in stampa immagini scattate in RAW e posprodotte con maestria. Assolutamente lo stesso discorso per il timbro delle ottiche. Se parliamo di JPEG ci possiamo stare, altrimenti la cosa non è vera.

Discorso simile per il rumore. Premesso che il rumore va valutato in stampa e non a monitor (cosa che viene normalmente fatta dai cosidetti esperti, magari visualizzando l'immagine al 100%) anche sul rumore Nikon e Canon si differenziano. Chi si limita ad eliminare il rumore cromatico (i puntini colorati per capirci) cercando di rendere un feeling simil-pellicola, chi invece tende a spianare tutto. A qusto aggiungi il fatto che i livelli di intervento sono configurabili e capisci come sia difficile anche in questo campo dare un giudizio definitivo.

Non ho problemi a credere che una compatta ben gestita possa dare parecchio filo da torcere a una reflex gestita in full-auto. La luce come prima cosa, saperla leggere non è da tutti. Composizione, un minimo di regole aumentano notevolmente la resa finale. Conoscenza e padronanza del mezzo in ultimo.

Con i ragazzi dei corsi di fotografia faccio sempre una cosa: li invito a lavorare, fotografare, sperimentare su temi e argomenti che spiego. Ala fine confronto lo loro immagini a inizio e fine corso. Loro stessi non credono ai risultati.

Della serie che hanche se hai la miglior camera della galassia ma non la sai sfruttare i risultati saranno sempre miseri

concordo in pieno!!!!!!

ciaooooo

concordo con quel che scrivi al 100%...e ti confermo che parlo d'immagini JPEG, la mia compatta può stampare in RAW, ma l'ho fatto poche volte, primo per mancanza di tempo, secondo per incapacità a gestire la post produzione....

non ti nascondo che un bel corso di fotografia mi piacerebbe....chissà...prima o poi lo farò...



per il resto come in tutti i campi l'attrezzatura è importante, ma poi quello che conta è il cosidetto "manico"