Sciatrici, Sciatori, semplici appassionati di sport (o di gnagna, che non guasta mai!), eccoci nuovamente su questi schermi per un resoconto volutamente rapido – causa inca**atura galoppante – sulla combinata alpina delle ragazze.

Inca**atura dovuta per lo più a tre fattori:

a) l’infortunio alla Gut. Che si può riassumere con una parola: ECCHEPPALLE! O, se siete più propensi alla fantasia, una bella bestemmia a scelta. Come se la culata rimediata a Cortina non fosse bastata, ecco che la neve – che in questo caso avrebbe dovuto essere MOLTO amica – decide di togliere di mezzo la stella di casa (e protagonista dei sogni di molti maschietti) proprio sul più bello e di consegnare, dovesse rivelarsi grave come sembra, la coppa generale a quell’odiosa biondina di Vail. Quindi a conti fatti, suggerisco la bestemmia a commento…

b) la prematura conclusione della gara di Sofia. Superfluo spiegarlo? Forse sì ma, ancora una volta, credo che abbiano caricato sulle sue spalle troppe responsabilità. O forse lei stessa si è sentita in dovere di farlo ma, signori, guardiamo in faccia la realtà. Sofia sta disputando una stagione coi controfiocchi (si può sostituire “fiocchi” anche con altro!), è consapevole della sua forza, del suo talento, della sua bellezza sugli sci e anche della sua follia (per un attimo ho temuto che in discesa volesse andare a controllare la produzione Lindt direttamente dalla pista…), e proprio per questo – a mio modestissimo parere, of course – si è sbagliato nel designarla come “colei che doveva vincere 6 ori, 4 argenti e 18 bronzi” pur con sole 5 gare… Sappiamo tutti, forse meglio di chiunque altro, come va lo sci. Un giorno sei Ingemar Stenmark e il giorno dopo torni ad essere un qualunque Hubertus Von Hohenlohe (che comunque rimane il mio idolo dei Giochi di Sochi!!! ). Quindi, addetti ai lavori, non addetti ai lavori ma che pensano di esserlo, tutti… smettiamola di dare addosso alla Goggia, e vedrete che un giorno sarà la stella incontrastata dello sci italiano al femminile.

c) non ho digerito l’aglio e olio.

Piccolo rammarico per Marta e Fede: se la prima non si fosse trovata a dover spingere come nemmeno alla Città dei Sassi (no, non Matera) e la seconda non avesse sciato la manche di discesa nei pressi del banco di nebbia fisso di Nogarole Rocca, forse ci saremmo divertiti di più.
Ma si sa... con i se e con i ma, di solito, si sostituisce la carta igienica...

Non rimane che fare i complimenti alle due Guardie Papali e alla mai doma Kirchgasser.
Bis nächste Mal!

Bendetto, pergiove!!!!!