E’ così, avendo tempo (10 giorni di sci di seguito), ci si può (o deve?) pur sbizzarririre…….
L’idea è quella di partire con mezzi da più o meno GS con un raggio intorno ai 20 metri, ovvero quelli che più o meno dovremmo utilizzare per divertimento, ma anche per evolverci tecnicamente.
I mezzi “natalizi”, tutti della stagione 2010/11, provati sono: Atomic Race D2 /Fis nelle misure 175 (r.23.5) e 181 (r.27.5) Atomic D2 Race GS (negozio) nalla misura 179 (r.18.4) Head i.speed SW SP13 nella misura 180 (r.18.00)
Aggiungo: che le differenze che descrivo non sono così grandi o facilmente avvertibili, nella realtà (eccetto il 181 D2/Fis), del resto sono sempre sci abbastanza "simili"; che come al solito non mi fido della mia sola versione, ma m’interfaccio anche a chi sa e molto………; che gli sci sono stati provati in vari giorni, ma la valutazione finale (inutile dire che mia, cioè soggettiva) è avvenuta nello stesso giorno e sulla stessa pista, ripassando più volte da uno all’altro; che le condizioni neve erano ideali proprio per verificare le capacità e potenzialità, di questi attrezzi, ossia: nevina spolverata di un mezzo centimetro sopra (quella che fa tenere tanto-tanto) e sotto molto compatta tendente al marmorizzato, in quanto la pioggia prenatalizia ha avuto come effetto di “barrarla”; che tutti erano preparati, allo stesso modo e dalla stessa mano, a mio uso e consumo.
Partiamo dal “fuoriquota” D2/FIS 175 (=fuorimisura). Che dire, è uno sci donna che ho valutato perché ha una struttura WC, ma ingentilito per donnine leggerine, quindi teoricamente adatto per maschietti non garaioli, ma, in pratica, è uno Jr. ed il mio dolce peso (80 e passa chilozzi) tende a “spegnerlo”. Entra discretamente bene in curva, anche se come un po’ tutti gli atomici, se non si è decisi, risente di della fase un po’ sorda ai tentativi. Il raggio rimane costante e ben sostenuto anche a bassa velocità ed in caso d’accorciamento volontario se si parte bene con il corpo dalla parte opposta alla curva impostata lui ribalta gli angoli con facilità, anche se non in piena stabilità, forse perchè il mio peso sposta gli equilibri. A velocità sostenuta con curve condotte ampie (da GS) tende ad alleggerirsi di spatola con inevitabili ondeggiamenti, non propriamente rassicuranti. Nell’arco medio, per la facilità di cambio, si esalta, ma si deve esser sempre molto attenti a mantenere la stabilità. Nel corto raggio diventa incredibilmente stabile e preciso con l’aggiunta d’esser leggero sotto i piedi. Scarsa la capacità di cambiare ritmo, quando si forza un po’ cede.
Race D2/negozio 179 (=ambiguo, da rivedere). Mah! Sulle prime mi sarei aspettato uno sci simile nelle prestazioni a quanto descritto per il precedente, anzi visti i due raggi….. Nulla di più errato. E’ uno sci “strano”. Necessita di poco dispendio fisico, ma quando si aumentano i giri del motore, ci si deve riformattare, cambia come il giorno e la notte, aumentando la reattività e diviene molto più portante in uscita rispetto al precedente 175 (!). Pur avendo un buona attitudine al cambio di ritmo si è dimostrato più semplice e stabile nell’ampio raggio che ne corto, dove non è molto preciso (tende a smarrirsi le code). Ottimo e preciso, anche se “pesante” il cambio andando ad accorciare l’arco. In più, come mi era capitato con il TI , ha una strana tendenza (minore del TI), ma non prevedibile, ad infilarsi con l’esterno nei cumuli riportati rimanendo poi agganciato. Magari qualche mm in meno sul centro...... Mi sarebbe piaciuto provarlo spostando l’attacco in avanti di un centimetrino…. ed ecco perchè sinteticamente scrivo da rivedere.
Si riparte col 180 i.speed -Kers- (=sincero a tuttocampo). Inutile premettere che è lo sci che conosco meglio avendolo usato per quasi un anno. Che dire, facilissimo nel corto raggio e pure nell’ingresso curva a bassa velocità. Ad alta velocità è sempre stabile e se si cambia prima d’aver esaurito il suo “arco naturale” appena effettuato il cambio, che è sempre stabilissimo e facilmente gestibile, regala delle belle progressioni, probabilmente dovute ad una struttura della coda molto portante. Che sia dovuto dal Kers, oppure da uno spessore maggiorato, non saprei…. di queste tecnologie me frega poco, guardo più il "succo", resta il fatto che lui è sempre poco brusco, molto confidenziale e con una attitudine naturale al cambio di ritmo (arco e velocità) e sempre molto presente anche in anticipi precipitosi.
Infine il D2/Fis 181 (= o si, o no! lasciate ogni speranza a voi che vi salite….) Qui si gioca in serie A. Non è uno sci per tutti. E’ da prendere sempre con le pinze evitando di sottovalutarlo anche quando si decide d’andare in baita….. Avendo avuto il 186 GS12/Fis, posso assicurare che quest’ultimo era mooooolto più immediato da capire, più plastico e sincero. Mentre questo 181 (durezza hard) è uno sci veramente impegnativo. Penso che l’affermazione più tranchant riferitami, ma che rende molto bene l’idea, è che: ”Questi sci sono come due SL/WC, ma con 15 cm. in più di lunghezza e soprattutto con un raggio più che doppio”. Morale due fionde sotto i piedi. Nel corto raggio mantenere ampiezze e profondità costanti è roba per super tecnici, in quanto la velocità di cambio è impressionante ed è un attimo entrare in rotazione o entrare di testa cercando d’anticipare le sue mosse ed è altrettanto facilissimo rimanere arretrati appunto per la sua veemenza in uscita. Trovare il giusto bilanciamento è arduo. Nel medio la situazione migliora leggermente, ma qui entra in gioco anche la sua ritrosia nell’entrare in curva, che quindi necessita di movimenti veramente decisi. Mentre allungando ulteriormente il raggio anche l’entrata diventa più semplice (relativamente). Il problema è che il cambio di ritmo accorciando, ovvero anticipando l’arco, è roba per pochi, in quanto appena prende la coda si viene sparti via ad una velocità supersonica con una stabilità da urlo, ma gestire tutta questa reattività è roba da gatti.... da "gatti con gli scarponi". L'alternativa è quella di lasciare esaurire la sua forza di carico generata dalla deformazione, pur percorrendo molti metri, lui si comporta “umanamente”. Sarà merito degli attacchi X, sarà il D2, sarà, sarà……. Ma aciminkia….. se son tosti…… Certo a saperli sfruttare anche solo al 60%….. ‘mazza che mezzo! Sentire gente che utilizza il D2 191 dire che sono difficili……. mi rincuora un tantinello della mia ineguatezza…….
Mo qualche d’uno di voi si chiederà qual è il migliore……. Bella domanda……. Personalmente rimango fedele al “mio” i.speed, perché per la mia sciata leggera ed alla ricerca sempre della fluidità, in fin dei conti è il più sincero pur avendo delle ottime performance, anche se non assolute (ma non è stato pensato, credo, per questo). Se dovessi darmi una “botta di vita” il D2/Fis 181, ma consapevolmente certo che una botta vera, prima o poi, sto tosto, tomo-tomo cacchio-cacchio, me la renderà con pure gl’interessi…… e qui entra in causa la Gigliola…… Cinquetti…….. con la sua “Non ho l’età…..” Mentre per il 175 e 179, il primo perché sottodimensionato, il secondo per una sua chiamiamola….. parziale indecifrabilità….., non rietrano nei miei attuali canoni, anche se penso che, per il 179 e per taluni, possa essere giustificato l’acquisto.
Ahhhhh (1) già………mi sono dimenticato…… C’era chi chiedeva dei verdolini i.PEAK 82 FLR SW PR PRO 177………. Beh……. Diciamo che aspettiamo i suoi terreni ideali, ché, per ora, non sono riuscito a trovarli……. Con l’attuale sitazione (in pista v.s.) a chi suggerisce d’usarli anche in questi momenti rispondo che…….. diciamo che mi viene il Pasquale…. Come Pasquale chi!!!!! Amentrano no!……….
Ahhhhh (2) Prossimamente dovrei montare su degli Voelkl (Fis e non) ed il Rossy 175 Limited.....The show must go on!
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