E ora tocca a me...
Come sempre in questi mitologici tests, inizio con il doveroso ringraziamento all’ideatore e “padrone di casa”, Mark, che ha sfornato l’ennesimo weekend coi fiocchi, (con tanto di un meteo pazzesco!).
L’altro grandissimo ringraziamento va obbligatoriamente ai vari marchi presenti, e ai loro addetti che con santa pazienza ci hanno accontentato in tutto e per tutto.
E infine, un super grazie a tutti i “fuochisti” e gli addetti alle cibarie, che rendono sempre l’evento di Passo Monte Croce unico e gustoso!!!
Inserisco dunque le mie impressioni, corredandole con i miei dati personali (i soliti ma in costante e inesorabile peggioramento, e cioè 51 anni ahimé, alto 183cm, peso 75 Kg, buon livello tecnico, allenamento purtroppo solamente medio; scio abitualmente con sci Head iSpeed PRO 180).
Temperature decisamente elevate, neve dura al mattino ma in trasformazione durante la giornata; affollamento medio il sabato a Signaue, nullo la domenica al Passo.
Ci tengo a sottolineare che si tratta delle mie personalissime impressioni, dunque in un certo senso insindacabili, che possono essere indicative per altri, ma assolutamente mai di vincolo.
ROSSIGNOL/DYNASTARSpeed Master 18 (175)Sempre uno sci top, un vero riferimento nel suo segmento. Anche quest’anno per il mio piede era disponibile il gemello Dynastar, e non il Rossognol, ma i due sono perfettamente identici (serigrafia esclusa, ovviamente).
Trasmette sicurezza, entra in curva in maniera intuitiva (a me piace quella spatola più larga della media!) e sicura, tiene sempre bene a prescindere dalla consistenza della neve e permette raggi diversi. In questo caso solo lo svincolo delle code ha richiesto sforzo e attenzione (ipotizzo una probabile preparazione lamine parecchio aggressiva, dato che lo scorso anno – identico sci – non succedeva, e anche perché pure lo M21 provato 5 minuti dopo non soffriva affatto di questa tendenza).
A voler trovare un neo, io ci metto l’attacco: a me proprio non piace, duro da chiudere, durissimo da aprire... non riesco proprio a digerirlo. In ogni caso, lo sci rimane bellissimo.
Master 21 Elite (ammortizzatore)L’occasione era davvero ghiotta e non me la sono fatta sfuggire: lo sci più costoso sul mercato (3.500 euro di listino!), pronto da testare! Beh, le aspettative non sono state affatto deluse: precisissimo (chirurgico, direi) lungo tutta la curva ma anche vellutato (grazie all’ammortizzatore?), entra bene con la spatola e se caricato a dovere permette una deformazione progressiva che ha quale risultato una curva tonda e veloce, con un binario invidiabile. Quasi impossibile metterlo in crisi, sembra spianare sempre la neve ed ogni piccola asperità che si trova davanti, e le lamine mordono che è un piacere.
Diciamo che l’unico peccato è stato il non poter provare il gemello senza ammortizzatore, per fare un vero confronto immediato: l’esemplare che avevano ai test non era compatibile con il mio scarpone, se non smontando e rimontando tutto... Cmq anche questo, bellissimo, anzi bellissimissimo!
FISCHERRC4 The Curv (178)Lo scorso anno provai il GTX in misura 182 e non mi piacque molto. Quest’anno mi sono fatto dare quello che in Fischer reputano il top della linea, misura 178, e mi è sembrato un altro sci. Semplice da inserire in curva, lo sci supporta lo sciatore nei diversi raggi di curva, assecondando le manovre e permettendo di variare il raggio a piacere. Nessun problema nel passare su diversi tipi di neve, e anche la tenuta laterale è sempre buona, senza sbavature o indecisioni. Quello in cui secondo me pecca è nell’energia: lo sci sembra smorzare molto, neutralizzare reazioni di ogni tipo... In sostanza, nessun rebound e ben poche emozioni, uno sci un po’ sordo. Diciamo carino e nulla più.
VOELKLRacetiger GS UVO 175 R18Nuova grafica ma stesso sci, quest’anno provato in misura leggermente più corta (e nelle mie speranze con preparazione lamine OK!). Devo dire che si è trattato di uno degli sci che più mi sono piaciuti di questi test: sebbene siano abbastanza rigidi, e quindi incutano un certo timore, poi si rivelano amichevoli in ingresso curva (nonostante una spatola più stretta di altri concorrenti, complimenti Voelkl!), e in grado di agevolare la conduzione in tutto l’arco di curva. Nessuna resistenza nel corto raggio, le code si svincolano senza troppe tribolazioni. Provati al mattino presto, con neve ancora dura, la tenuta mi è sembrata ottima, e senza mai sacrificare in alcun modo la manovrabilità delle aste. Uno sci con cui fare archi di ogni tipo, ma anche sciare in maniera più cattiva, senza che lui ceda nulla o richieda eccessi di forza controproducenti. Secondo me, sci bellissimo!
GS FIS R23Vista la soddisfazione del GS negozio, perché non provare il salto di qualità e testare il fratello maggiore? Detto fatto, ed è stata una gran rivelazione!
Lo sci è una sorta di arma impropria: soletta velocissima, struttura tosta, tanta sostanza... Richiede necessariamente concentrazione e soprattutto una azione abbastanza intensa, cioè dotata di forza, per entrare in curva con successo, per essere cioè deformato, ma poi lo sci ricambia sfoggiando una tenuta laterale incredibile, invogliando lo sciatore a premere di più, ad accelerare, fornendo quella sensazione di sicurezza e di stabilità che solo sci da gara e affini sanno dare. Preferibile pista libera e ben lisciata, ça va sans dire! Con un po’ di impegno fisico, e pur andando contro la sua reale natura, si riesce a gestire benino anche in corto raggio, dove il vincolo delle code non è mai eccessivo.
E poi, unico sci dei test, quando viene messo sul fianco in velocità emette un suono particolare, un sibilo unico, cattivissimo... Sci bellissimo ma per pochi eletti e poche situazioni.
GS FIS R30Il proverbio dice: fatto 23 fai 30, no?
Disponibile nello stand, unico esemplare FIS GS presente ai test, la curiosità mi ha portato a provarlo. Inutile dire che si tratta di uno sci molto specialistico, soprattutto è uno sci che necessita pista libera oltre che tanta tecnica e forza fisica: difficile da domare, poco divertente per chi non sia avvezzo ai pali, uno sci che richiede in primis la capacità di deformarlo ad inizio curva (roba assolutamente non da tutti, vista anche la rigidità molto elevata) e poi la concentrazione di non abbandonare mai la curva in anticipo (cioè non alleggerire l’esterno per portarsi verso la nuova curva), pena l’uscita in tangente senza speranza. Ma certo, una volta presa velocità, ci si accorge di quanta differenza ci sia con gli altri sci normalmente in commercio... Cortoraggio davvero ostico, molta resistenza delle aste.
Sci praticamente ingiudicabile da noi turisti.
DEACON 74 173 (no Piston)Novità assoluta, questa linea presenta 2 modelli non troppo differenti tra loro (74 e 76, corrispondenti ai mm di larghezza centrali). Gli sci esistono con piastra Race e sistema Piston, ma ai test erano presenti solamente quelli con attacco normale (purtroppo). Lo sci sembra un tuttofare, di quelli che ti consentono tutto sulle piste, sia come velocità che come raggio, supportato da una struttura buona (derivata dai fratelli maggiori) salvo però non eccedere in nulla. Lo ho tenuto il pomeriggio del sabato, per sciate varie e skiweg, trovandolo discretamente piacevole, ma anche un po’ anonimo, senza la personalità che altri sci della stessa casa hanno spesso tirato fuori. Onestamente, come per il nuovo Atomic X9 WB (vedi più avanti), non sono riuscito a comprendere appieno quale segmento di mercato possa essere occupato da questo sci, che pur non mostrando debolezze, non sfoggia nemmeno grossi punti di forza... Sci carinello, e basta.
SALOMONiRace Rush GS 180Sci provato già lo scorso anno, ma in misura 175. Nessun cambiamento rilevante, e in effetti confermo in toto il buon giudizio: è uno sci davvero riuscito, di grande comfort, facile da portare in giro a bassa andatura ovvero da sciare con più cattiveria, alzando il ritmo e mettendolo alla frusta. Si carica e si deforma senza troppo sforzo, facilitando l’ingresso in curva, e si adatta docile ad ogni raggio, senza mai compromettere la tenuta laterale, e lo sciatore si sente assecondato e rassicurato. Uno sci che mi è sembrato molto didattico, ideale per imparare/migliorare la gestione dell’avanti-interno e della deformazione delle spatole!
In definitiva, sci molto bello.
iRace Pro GS 182Sceso dal Rush, ho voluto immediatamente provare il fratello più performante: sin dalle prime curve con il Pro si sente che la rigidità sotto i piedi è maggiore, ma mai in dose eccessiva. Medio e lungo raggio sono intuitivi, facili, con una deformazione piacevole e progressiva dove lo sci fornisce tutto il suo supporto allo sciatore, infondendo sicurezza e stimolando ad osare. Aumentando la velocità lo sci rimane sempre stabile, senza cedimenti o esitazioni, e si tracciano binari con buona facilità. Insomma, una replica (in meglio) del fratello minore, dove solo il corto raggio mi è sembrato un po’ macchinoso, ma magari è solamente questione di adattamento... Anche questo sci, secondo me, molto bello.
iRace Blast 175Sci che non avevo testato in precedenza, e che è logicamente un fratello minore dei due precedenti. La facilità sembra essere il suo leit motiv, dal momento che consente di inanellare curve in serie continua senza faticare, anche variando i raggi in maniera efficace. Data la categoria non stiamo parlando di uno sci rigido, e chiaramente non si avverte granché ritorno di energia sotto i piedi, ma chiederlo sarebbe troppo, fuori luogo. Di pari passo la tenuta, sicura ad andature basse e medie, ma che ovviamente non può essere paragonata ad altri sci di categoria superiore. Uno sci valido per uno sciatore medio che vuole fare il salto di qualità e appropriarsi della conduzione in pista. Dunque, bello sci.
ATOMICG9R 177Lo scorso anno con il G9RR la Atomic aveva creato un prodotto (ad hoc per il mercato italiano, notoriamente orientato al race et similia) notevolissimo e di forte risposta alla linea Master della Rossignol.
Quest’anno lo sci è già scomparso (poco successo di vendita? Non saprei...) ed è stato “inglobato” nella linea G9, dove appunto la versione R ha una lamina in titanal lungo tutto lo sci (anziché solo nella parte centrale) e il sistema attacco/piastra da gara.
Lo sci è duro, una vera putrella vecchio stampo, e richiede un connubio di tecnica, forza e velocità.
Alle basse andature non si deforma (o meglio, è molto restio a farlo) e quindi risulta macchinoso nell’inizio curva, poco divertente, impegnativo. Ma se si accelera, la musica cambia radicalmente (Rock’n Roll baby!), lo sci diventa una macchina scarica potenza e le incisioni sulla neve dei tagli senza precedenti.
Diciamo che tra i GS negozio provati, è quello più simile ad un FIS, ad uno sci da gara puro.
Molto bello dunque, ma davvero esigente e – secondo me – difficile (se non impossibile) da avere come sci unico in rastrelliera.
X9 WIDEBODY 176Novità assoluta di Atomic, si tratta dello X9 normale (dunque senza piastra gara) ma con centro allargato. Sinceramente, non ho capito bene chi sarebbe il destinatario di uno sci del genere, cioè non mi è chiaro perché prendere uno sci che ha come punto di forza la rapidità nella inversione e la reattività, per poi modificarlo ottenendo uno sci più lento, pachidermico, che però non ha chissà quale galleggiabilità (cmq la struttura rimane rigida) o altro pregio particolare.
Usandolo si può fare di tutto, e lui asseconda sempre lo sciatore, senza mai scomporsi più di tanto, mostrando anche una buona tenuta laterale, però non ci sono più le emozioni, non ci sono più ritorni di energia, non ci sono più capogiri nel concatenare le curve... Tutto avviene con tempi dilatati, con reazioni smorzate. Giudizio, appena carino e nulla più.
HEADiRace PRO 175Squadra vincente non si cambia, dunque in Head per 2019/2020 solo le serigrafie degli sci top sono cambiate. Già provato lo scorso anno, lo sci mi piacque davvero tanto, uno sci divertentissimo e performante allo stesso tempo. Nulla di diverso dunque quest'anno, ma un paio di giri per trovare un sorriso a 64 denti si fanno sempre volentieri! Inserimento in curva deciso (non violento come uno SL ma cmq forte), manovrabilità top, inversione veloce, possibilità di variare il raggio a piacimento senza che lo sci perda stabilità, tenuta garantita. Sci bellissimo!!
iSpeed PRO 175/180Per poter fare confronti più validi, la domenica mattina ho voluto mettere ai piedi anche lo sci che possiedo normalmente e il suo fratello più corto. La cosa mi ha dato un sollievo, fornendomi in entrambi i casi delle bellissime sensazioni. Sci che girano belli rotondi, con ottima tenuta laterale e che, pur richiedendo un certo impegno (l’insieme della struttura e del sistema piastra-attacco lo rendono decisamente rigido), questo non diventa mai un vero sforzo, dunque si può sciare bene senza essere affaticati (io ho sempre sostenuto che nella versione attuale, cioè con questa spatola largotta, lo sci è diventato un mix favoloso: magari sono di parte perché – come scritto più sopra – ho sempre adorato spatole importanti). Lo sci non si scompone nemmeno su fondi duri, mantenendo un livello alto di stabilità anche a buone velocità. Dei due 175 mi è parso ovviamente più manovrabile dei due, di converso il 180 è sembrato più stabile e piantato. Sci bellissimi!
RIMPIANTIIl tempo si sa, non è mai abbastanza in questi test, e dunque ci sono spesso (se non sempre) dei piccoli rimpianti per sci non provati. In primis, Rossignol LT e React, che avrei voluto provare la domenica, ma mi sono tritato le gambe con sci anche molto impegnativi girando al passo sullo skilift come un criceto.
Poi anche Head iSpeed “normale”, per un miglior confronto vs. Pro.
Infine, Atomic S9 e Voelkl Racetiger SL (è un bel po’ che non provo qualche bello SL...).
Vabbé, ci sarà PMC 2020...