ogni marca ha la sua durezza e la esprime in base ad un numero oppure ad una lettera,ad esempio:

Atomic dal più basso 90-100-110-130- al più alto 150

Lange da ZA (PIù MORBIDO)-ZB-ZC-ZD-ZE...ZH...ZI(?) MARMO!

Credo che l'intervento di Mark nel seguente topic ti può aiutare a chiarire le idee...

http://www.ornellosport.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1106

Il discorso comunque è piuttosto complicato e molto si basa sulle caratteristiche soggettive degli atleti. Ogni marca poi ha una sua classificazione... ad esempio Head (Dani correggimi se scrivo inesattezze) indica le rigidezze con H1-H2-H3-H4 con H1 più rigido (140RD?) e H4 (Raptor Supershape e Mojo XP, flex 100/110) morbido. Sto parlando degli indici di rigidezza degli scarponi in commercio però, non so dirti se i vari Miller Cuche e compagnia bella usano un materiale ancor più rigido dell'H1....

Ciao!

Non se ne parla mai????

Ma se ci sono fiumi di topic di cui se ne è parlato...

Non dai mai una sfogliata alla sezione degli scarponi? Fallo... troverai una miriade di informazioni...

Plantari, sezioni di scafi, angoli di rampa, zeppe, booster, chi più ne ha più ne metta....

Uno, preso a caso, sugli scarponi di santojonny...

http://www.ornellosport.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1384

Per rigidezza cmq ci si riferisce alle plastiche dello scafo e del gambetto.

Si può adottare una rigidezza diversa per scafo e gambetto, c'era una interessante discussione in proposito, secondo Mark in genere il gambetto è più morbido o al più stessa rigidezza dello scafo, mentre il viceversa non funziona.

La rigidità di alcuni gambetti può essere modificata, entro range molto ristretti, risagomandoli (per ridurre il flex) oppure applicandovi delle placche in materiale plastico da avvitare alle cremagliere (per aumentare il flex).

Abbiamo poi il booster, da usare al posto della fascia velcro, come "quinto gancio" per ottimizzare il supporto e il ritorno elastico del gambetto...

Poi abbiamo le scarpette (quelle che tu chiami stivaletti), negli scarponi gara sono rigide e molto sottili, sono comunque termoformabili, anzi c'è da dire che la termoformatura ha reso meno frequente il ricorso alle scarpette a iniezione.

Gli scafi degli scarponi da gara sono solitamente più spessi per consentire una maggiore lavorabilità per mezzo di fresature e/o di deformazioni a caldo, il tutto per rendere preciso l'alloggiamento del piede...

Sugli angoli di rampa, molatura delle zeppe, inclinazione del gambetto, se ne è detto di tutto di più, e ti rimando alle discussioni specifiche per capirne di più (a dirti il vero, ne so poco anche io di queste cose)...

Infine, ma NON ultimo, il plantare... indispensabile per un corretto e preciso supporto dell'arco plantare.

Oooops, me l'ero perso...

Gli scarponi da gara hanno due tipologie, quelli che vano dal 100 al 150 normalmente e classificati solo per quello.
Poi cè una versione ( sconsigliabile ai comuni mortali) che è sempre il 150 che conosciamo ma da li partono le varie durezze, chiamate, o Z o chiamate H o chiamate B..ma non sono piu 150, ma 150 in su!
mark

Perché le modifiche agli sci (angoli laterali, tuning) le possiamo fare noi senza causare eccessivi danni in caso di errore.

Nel caso degli scarponi, ogni operazione deve esser fatta da un esperto (nel nostro caso: Mark), che conosca molto bene la materia ed abbia grande esperienza in merito.

Perché? Perché lo sci é SOTTO i nostri piedi, ma i nostri piedi sono NELLO scarpone: ogni modifica fatta senza cognizione di causa può avere conseguenze negative direttamente sul nostro corpo oltre che sulla sciata.
Il piede é alloggiato nello scafo: ogni modifica all'interno ne modifica i volumi (spazi), ogni modifica all'esterno modifica la sciata.
In questo caso tutti si affidano ad esperti in materia, anche i professionisti dello sci (atleti, istruttori, maestri).

Inoltre rimettere a posto angoli e tuning su uno sci non é un problema; rimettera a posto parti fresate o deformate su uno scafo é un problema...

Ricorda: lo scarpone é la parte dell'attrezzatura PIÙ IMPORTANTE, poiché é il raccordo (giunto) tra l'essere umano (sciatore/pilota) e l'oggetto (sci).

La cosa più importante é sapere che su uno scarpone piccolo si possono fare innumerevoli interventi di allungamento e/o allargamento a caldo, fresature per togliere ulteriori zone di pressione, sostituire la zeppa interna con una più bassa, sino a quando lo scafo segue la forma del nostro piede e offre un volume perfetto, mentre la scarpetta ha solo funzione di spessore isolante (dal freddo e dalla dura plastica): Bode Miller e Lara Gut, p.es., portano scarponi due numeri in meno rispetto alla lunghezza del loro piede.

Se invece compri uno scarpone troppo grande... beh: c'é solo da sperare che con una scarpetta ad iniezione (schiumata) tu riesca a riempire le zone vuote, altrimenti avrai uno scafo che fungerà da vasca per farci "nuotare" dentro il piede quando scii...

Capisco Luke la tua curiosità e la volgia di sapere ma quello che dice DANI è esattamente esatto, è piu complicato da scrivere e da dire che da fare, e poi diciamo che ci sono anche piccoli segreti che ognuno dalla sua esperienza tiene tra le sue grinfie, dopodiche ti aggiungo una cosa di importanza massima..ogni piede è una storia a se e ogni modifica anche, non si riesce a mettere tutto in un unica spiegazione, mentre con gli sci ad esempio come si fa un tuning è sacrosanto un sistema solo.
negli scarponi ci si confronta con il piede e da li nascono le varie scelte di lavoro,a volte per lo stesso intervento si puo procedere in modi diversi, in base a cosa davanti a te ti si presenta.
mark

In sintesi.

La cosa MIGLIORE é andare da MARK e assistere ad una modifica dello scafo eseguita dal vivo dalle sapienti manine (?) di un professionista/guru.

Quindi: carica taccuino e macchina foto in auto e vola da Mark...

@ HMLuke14
Come ti hanno già detto Mark e gli altri i piedi sono una cosa personalissima.
Soffermati a pensare quanti ossicini, tendini, nervi, muscoletti, duroni, calletti, etc.. ci sono.
Ora prova a pensare ad un opuscolo/prontuario che sistemi tutto e tutti.
Impossibile.
Il metodo è quello di mettersi in "cura" da gente che conosce questo lavoro.
Poi tu hai la fortuna d'esser giovane.....