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 Oggetto del messaggio: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 14 ottobre 2009, 16:28 
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Il titolo è, credo, abbastanza azzeccato. :mrgreen:

Datemi pure dello :toctoc: e vi avverto: la lettura che segue, è tutt'altro che leggera. Munitevi di un buon digestivo, se vorrete avventurarvi... :wink:

Scarpone di partenza: Head Mojo XP

Utilizzo: pista: "ricreativo-sportivo" (con il SS Speed), "performante" (con l'iSpeed), allmountain, freeride anche in un metro e più di neve fresca (con Line Prophet 100 e Voelkl Sanouk per i powder glory days)... insomma, utilizzo a 360 gradi!

Perchè lo scarpone nuovo: il Mojo mostrava un po' troppo la corda con l'iSpeed, prestazionalmente di uno step superiore, e dopo aver utilizzato per mezza giornata un vecchio Head RD96, datomi in prova, ho rimpianto il bloccaggio del piede e la precisione di sciata che mi dava questo scarpone. La mia titubanza deriva dal fatto che io scio principalmente fuoripista, e non ero affatto sicuro che il nuovo scarpone ben si prestasse a quella pratica... ma in un'ottica di usare di più l'iSpeed (utilizzato solo un paio di giornate la scorsa stagione), e non precludermi la possibilità di sfruttarlo al di là dei mimiti dei Mojo, mi sono deciso per l'acquisto, rassicurato anche dalle parole di Mark.

Perchè il 130RD e non il 120 RS? Perchè quest'ultimo, anatomicamente parlando, si avvicinava troppo al mio Mojo... e non mi andava prendere una misura più corta per poi lavorarlo drasticamente con inevitabili fresature e bombature... ma mi ha convinto soprattutto Mark, a fare un passaggio più deciso.

Sensazioni a secco:

Flex: duro, durissimo. Avrei preferito uno scafo tipo 120, e un flex 110/120, ma vedremo se con una messa a punto si riuscirà ad ammorbidirlo... va anche detto però che a inizio stagione le performances personali sono quel che sono, non si è certo al top della forma fisica e delle capacità individuali di raggiungere i propri limiti, e li ho provati con lo sci "recreational" (Head Supershape Speed 170 con piastra CP13)... quando in realtà l'optimum è utilizzarlo con l'iSpeed da 180.

Anatomia: molto buona, da sistemare il sx sull'interno, il dx da fresare leggermente all'interno e fors'anche sull'esterno. Mi aspettavo forse una chiusura maggiore in zona caviglia (cioè che fosse più rastremata), ma va bene anche così. Lo spazio in punta sulle dita è anche eccessivo, l'idea che mi sono fatto è che con questo scarpone, la miglior opzione sia quella di prendere il numero più piccolo, e di lavorarlo poco on punta, il fatto di aver spazio lì permette appunto di non dover intervenire pesantemente in modifica...

Scarpetta: un qualcosa di fantastico, è morbidissima in zona caviglia, e abbastanza imbottita, ben sagomata in punta in modo da rispettare le dita, e con il sistema a lacci diventa davvero più facile inserire piede e scarpetta nello scafo. In primis, mettere il piede nella scarpetta permette di evitare le pieghe della calza, in secundis infilare piede e scarpetta nello scafo è ora operazione non particolarmente impegnativa. Ho provato a utilizzare la scarpetta del Mojo: non riuscivo a infilare piede e scarpetta dentro il 130! Mentre l'operazione inversa (piede e scarpetta del 130 nel Mojo) si è rivelata una nota estremamente positiva: semplicità di calzata, comodità in punta nonostante lì lo scafo del mojo vada a stringere maggiormente rispetto al RD.

Chiusura ganci: mi è parsa buona, per la verità molto simile a quella del Mojo. Ma devo riprovarlo, spostando le cremagliere del gambetto sulla posizione più stretta, come sul mio Mojo. Le cremagliere del gambetto sono impreziosite dai fermi, che non impacciano in alcun modo la manovra di aggancio/sgancio.

Sensazioni in pista:

Sabato, giornata velata, visibilità a tratti buona, a tratti pessima con qualche momento di whiteout. -2°C a 3899 metri sulla Gobba di Rollin. Neve dura e compatta, un po' di farina nella notte. Nelle curve ampie e medie, nulla da dire, lo scarpone è granitico in tutti i sensi...il bloccaggio della caviglia è buono, anche se non "cattivo", zona tarsale e inizio del metatarso sono ben bloccati, con un punto di compressione sull'interno avvertibile, ma non tale da fermarmi dal dolore. Zona dita dei piedi molto confortevole, con spazio in punta che mi piace molto. Ma... sul finire della giornata, quando avevo un po' preso le misure con neve, scarponi, sci, e gestualità, provo a cortoraggiare. Qui una sgraditissima sensazione: l'avampiede aveva un gioco talmente marcato da non permettermi di guidare lo sci come avrei voluto. Questo mi ha sconcertato non poco, mi ha fatto dubitare di aver preso la misura sbagliata, e con un po' di nervosismo sono ritornato a casa rimuginando sulla misura. In quella circostanza, molto meglio il mio Mojo, che col mio plantare avevo una azione di pilotaggio nel corto migliore, senza che mi ballasse molto sull'avampiede. Tutto questo perchè questo scarpone monta la soletta più sottile (27,5), mentre sul mio Mojo uso il plantare, più spesso, che quindi sento più "chiuso" anche se molto meno preciso del 130RD.

L'indomani, giornata tersa e soleggiata, -3°C all'incrocio tra le piste della Gobba e del Kein Matterhorn (indicativamente 3800 m), neve come il giorno precedente, ma il vento ha lavorato un po'. Con il mio plantare, più spesso, la musica cambia, e di molto, ora sì che riesco a cortoraggiare come vorrei, anche se i punti di compressione risaltano un po' di più. Comunque, la base è buona, e sono sicuro che con quella piccola messa a punto (fresature nei punti di compressione), potrò ben presto andare oltre i limiti miei e del Mojo...

Col mio SS Speed mi sentivo molto più sicuro, magari all'inizio tendevo ad esagerare col carico, a non dosare al meglio le mie sollecitazioni, e lo sci tendeva a perdere la traiettoria imposta, ma sciandoci più pulito, lo sci mi ha trasmesso una sensazione di precisione e di solidità che non gli riconoscevo. In pratica, come se lo scarpone più gnucco, rendesse l'insieme sci+scarpone più rigido al ponte, come se fosse stata montata una piastra più tosta...

Ho qui compreso il senso delle parole di Mark, quando mi diceva (se non ho compreso male): "con l'avanzare dell'età, gli sciatori vanno sullo scafo più duro, perchè questo gli permette un minor impegno fisico nel controllo dello sci", e difatti, anche se lavoravo un po' di più sullo scafo (più rigido), percepivo le aste come se fossero più leggere, dovevo quindi lavorare in minor misura sullo sci.

Con lo scarpone gnucco però purtroppo anche lo sci sembra gnucco, mi sembrava di avere un Fischer RC e non un Head SS Speed.... In pratica, avvertivo una minore elasticità sotto i piedi. Forse è una questione di scafo che rende l'insieme più rigido, forse è una questione di maggior precisione dovuta al maggior contenimento dello scafo, la sua durezza, e alla zeppa dura in luogo di quella morbida del Mojo...

Freeride con questo scarpone? Uhm è un parolone. Come detto prima, mi serviva uno scafo 120, gambetto 110/120, generalmente più rastremato (tranne che in punta), per avere uno scafo più preciso e rigido, e per evitare quel vistoso spanciamento del Mojo quando si va a caricare con le tibie. Ma questo scarpone, com'era lecito aspettarsi, va piuttosto oltre. Al momento, utilizzarlo nel freeride è un'ipotesi piuttosto lontana, nell'immediato futuro urge metterlo a punto nei punti di compressione, e riducendo di un tot il gambetto. Poi si vedrà... ma a sensazione, credo che le probabilità di successo per l'uso in freeride senza patire troppo ai piedi, siano minime.

A tal punto, mi chiedo: se ritaglio il gambetto, per ammorbidirlo un po', e se in futuro io voglia irrigidirlo, per un qualche motivo, come un ipotetico (ma al tempo stesso improbabile, visto che non rientra nei miei interessi) volermi cimentare tra i pali, oppure, un potenziamento fisico delle gambe, oppure (il che è l'ipotesi di gran lunga più probabile :D) un aumento del peso de panza, poi si può ripristinare mettendo una vite dietro?

Insomma, vorrei capire: cosa cambia, tra gambetto "sano"e una vite dietro, e tra gambetto ritagliato e 2 viti dietro? Non solo in termini di rigidezza, ma anche di risposta elastica...

Mi è piaciuto molto il mix scafo Mojo/scarpetta RD, sento il piede molto più disteso in zona dita, con la calza che non "tira" da qualche parte per via della superficie ruvida del plantare, e dell'infilatura tradizionale. Tale accoppiata non l'ho provata sul campo, ma a secco le sensazioni sono state molto positive. Credo che accantonerò la vecchia scarpetta del Mojo, a questo punto... e che il Mojo possa essere rivitalizzato nell'uso di questa scarpetta (mi dispiace per l'amico Morfy... che, non appena gli dissi cos'avevo preso, con un ghigno mi fa: ma allora i mandriani non li usi più? :D)

Mi scuso per l'esposizione ridondante... ma utilizzata volutamente, per esprimere compiutamente i concetti che volevo trasmettere.

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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 14 ottobre 2009, 18:00 
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se mi fossi riletto i Promessi Sposi di certo avrei fatto prima!!!!! :o :o :o
:rotolare: :rotolare: :D :D


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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 14 ottobre 2009, 18:23 
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belin Drey che romanzo...ma mi spieghi perchè ti vuoi massacrare al punto di andare a fare frirais con gli RD? Hai da farti perdonare eh... :wink:
Relativamente al flex non posso che essere d'accordo con te - ormai sono convinto che Head abbia un algoritmo del calcolo del flex alquanto sui generis...
Allora:
RS120 contro diablo 130...non c'è storia, il tecnica è una ciabatta
RS120 contro Dobberman 130...idem, anche se il Nordica è più rigido del Tecnica
RS120 contro Atomic RTCS 110...anche qui gli Head *sembrano* decisamente più duri...
RS120 contro Salomon 110 (gli ultimi bianchi termoformabili che ha Mark) anche qui come sopra

Ovvio che sono tutte impressioni a caldo derivate dalla pura flessione in avanti e bisognerebbe vedere al freddo sulla neve cosa succede ma comunque è una strage...ho percepito il mio RS più duro di tutti gli altri pari gamma provati...figuriamoci con i modelli RD.
Penso (ma è una mia ipotesi) che potrebbe dipendere dalla progettazione della scarpa che -forse-distribuisce il momento di torsione della caviglia in maniera diversa rispetto ad altri progetti e quindi genera una sensazione di maggiore durezza nella flessione in avanti. Magari misurando la pressione sul puntale alla fine si scopre che con lo stesso angolo di flessione e nelle stesse condizioni di pressione sulla linguetta il risultato è diverso e quindi con Head ci vuole meno sforzo per esercitare la stessa forza sullo sci.
Vanno anche considerati la geometria ed i materiali dello scafo ovviamente; per vedere un minimo di spanciatura su un RS se ne deve dare di forza...
Sarei curioso di saperne di più...nel frattempo sappi che anch'io meditavo di tagliuzzare il mio RS per addomesticarlo un pochino.

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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 14 ottobre 2009, 23:12 
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Magicrat, se capita un'altra annata come la precedente, finirebbe che starei 3 giorni in pista e 50 fuori. E mi scazzerebbe molto aver speso i bei soldini necessari per i 130RD+rialzi per poi usarlo solo 3 volte..

Per questo motivo sono stato mooooooooooooooooolto restio nell'acquistarlo... sapevo già dall'inizio che le possibilità di utilizzarlo in freeride sarebbero state molto basse... ma sai, bisogna sperimentare. Del resto, ci va anche il Maggy in freeride con questi scarponi, se non erro, penso che anche il buon Giò tocchi il suo punto G in salsa sadomasochistica coi suoi G1, e ho visto altri fare freeride con dei Lange WC...

Male che vada, non trascorrerò più un altro anno chiedendomi, ad ogni uscita: "e se avessi uno scafo più stretto e più rigido..."

Per il discorso flex, il buon Chip sosteneva che i Tecnica incrementano di parecchio la loro rigidezza a passare da temperature ambiente alle temperature che si incontrano sulla neve (e per citare un parere autorevole - un freerider che è stato sotto contratto per Tecnica e che insegna Chimica all'università - "la plastica usata per i diablo si indurisce di quasi 5 volte (modulo elastico) passando da 25 gradi a 0°C")... quindi è probabile che abbiano una variazione del modulo elastico, al variare della temperatura, più marcata rispetto ad altri scarponi...

Ad ogni modo, a differenza delle mie prime volte con Lange Comp120 e il mio caro vecchio Mojo, questo scarpone sono riuscito a tenerlo ai piedi senza dovermi fermare e slacciarlo completamente dal dolore.... se non è una buona base di partenza questa...

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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 7:49 
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Se non ricordo male Italo dovrebbe avere i miei cioè gli RS120 non so con quante viti però, penso che in quell'ambito comunque cambi poco viste le geometrie quasi identiche tra RS e RD, per lui poi 110 o 130 credo faccia poca differenza visto come scia :wink:
Relativamente alla questione dolore...mah le mie prime uscite (Senales anno scorso) sono state funestate solo da problemi alle unghie dei pollicioni, risolti poi allungando come programmato; quando credevo di esserne fuori è cominciata a fine febbraio la danza dei metatarsi che ha raggiunto il suo culmine in estate e sulla quale tuttora procede l'investigazione. L'ultimo atto (settimana scorsa) è stato una visita ad un super luminare podologo che ha sentenziato che i miei metatarsi sono a posto e l'appoggio sia in fase eretta che di carico è normale quindi per lui il problema non è fisiologico ma solo di adattamento allo scarpone, vedi pianta troppo stretta (compressione laterale) e/o scarpone troppo corto.

Mi ha consigliato di tentare come estrema ratio con un plantare progettato per scaricare i metatarsi in un paio di punti strategici. Il problema è che l'ordigno è spesso, 4 mm in zona appoggio metatarsale, e quindi mi gioco i volumi, le dita si alzano e sicuramente vanno a cozzare nello scafo e così magari si ripropone la questione unghie se non nascono nuovi casini s'intende...ne devo parlare con Mark ovviamente.

Relativamente invece ai Tecnica Diablo chi li aveva (un maestro molto conosciuto) li aveva scelti proprio perchè li trovava finalmente confortevoli anche a basse temperature, dove non cristallizzavano come altri, credo si riferisse a Lange, ma qui va anche considerato che una scarpa di qualche anno ha sicuramente subito l'invecchiamento e quindi è più facile che manifesti comportamenti anomali come polimerizzazioni e perdita del modulo elastico, poi è quanto meno azzardato confrontare uno scarpone di 3 anni con 600 o più gg di sci sulla schiena con uno nuovo; noi li avevamo provati a caldo in albergo e confrontati con i miei RS e la differenza era sensibile e condivisa da entrambi; al freddo non so, i Raptor direi che non mi sembra abbiano variazioni pesanti di durezza (provati sino a -18°).
Parliamo comunque di Diablo 2010 quindi magari nel frattempo qualcosa è cambiato a livello di plastiche, non saprei. Di sicuro i Diablo non fanno per me - il mio piedone non c'entra proprio in nessuna maniera, è una scarpa che va molto bene per piedi affusolati e polpacci alti o magri.

Il freeride con gli RD...se riesci a starci bene dentro e a scendere un filino di flex magari è solo questione di spostare il punto di osservazione...e di provare a vedere cosa succede; l'unica cosa che mi lascia perplesso, a parte l'impossibilità di usarli per salite anche piccole è la mancanza di un qualunque sistema di ammortizzazione della soletta che (credo) possa essere utile e confortevole nel fuori pista, ma magari sbaglio visto che l'argomento mi è quantomeno estraneo...
Ne parliamo sulla neve!

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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 7:59 
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Minkia
minkiuzza
e minkiasecca

ma, dico io, non si puo' aprire una sezione specifica del forum per le prove/test degli scarponi di Drey e Santo???
io ci sono entrato solo per caso e dopo due minuti ho già i maroni in centrifuga.....

dai tutti gli anni così.....

e' peggio di Carcentina quando deve comprare una maschera da sci.....
così si uccide il forum, poi dice che qui non ci sono donne.....

due proposte:
- una colletta del forum e mandiamo Drey e Santo a farsi fare due scarponi su misura da uno di quei santoni che conosce il Dani a patto che per almeno tre stagioni non ci rompano + i cabasisi
- la creazione appunto di una sezione ad hoc ad accesso riservato con utilizzo di psw disponibili solo per chi dimostri di frequentare da almeno 5 anni dei siti sadomaso

per piacere
aiutiamoci

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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 8:01 
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ps
ovviamente la colletta non e' per Santo e Drey, e' per risarcire Mark delle mancate vendite....

anche se date le continue rotture di maroni magari decide di starci anche lui a fare la colletta....

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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 8:03 
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MagicRat ha scritto:
Relativamente al flex non posso che essere d'accordo con te - ormai sono convinto che Head abbia un algoritmo del calcolo del flex alquanto sui generis...
Allora:
RS120 contro diablo 130...non c'è storia, il tecnica è una ciabatta
RS120 contro Dobberman 130...idem, anche se il Nordica è più rigido del Tecnica
RS120 contro Atomic RTCS 110...anche qui gli Head *sembrano* decisamente più duri...
RS120 contro Salomon 110 (gli ultimi bianchi termoformabili che ha Mark) anche qui come sopra


drey ha scritto:
Per il discorso flex, il buon Chip sosteneva che i Tecnica incrementano di parecchio la loro rigidezza a passare da temperature ambiente alle temperature che si incontrano sulla neve (e per citare un parere autorevole - un freerider che è stato sotto contratto per Tecnica e che insegna Chimica all'università - "la plastica usata per i diablo si indurisce di quasi 5 volte (modulo elastico) passando da 25 gradi a 0°C")... quindi è probabile che abbiano una variazione del modulo elastico, al variare della temperatura, più marcata rispetto ad altri scarponi...


Beh Magic ...
io non ho proprio una grandissima esperienza in fatto di scarponi, visto che ho sciato continuativamente per più di 20 anni con le scarpe in flex 130 della marca che ha generato gli orribili puffi ... :P

ed avendo cambiato marca di scarponi un paio di anni fa, al momento della prova a secco (e faceva molto caldo) anche io sono rimasto un pochino perplesso per la relativa cedevolezza del gambetto in flex 130 ma ... ho voluto fidarmi dei feedback positivi avuti da altri utilizzatori della stessa scarpa che non me la descrivevano proprio come una ciabatta ...

ed in effetti alla prima prova sulla neve (Val Senales, temperatura in pista -15) il flex del gambetto era "granitico" rispetto a quello dei Lange che avevo usato fino a prima ... caxxius, mi sembrava di avere almeno un 140 ... 8-o

Probabilmente la spiegazione che ti ha fornito Drey è corretta, infatti io finora in tutte le condizioni di neve e temperatura ho riscontrato sempre un flex adeguato ... anzi in condizioni di temperatura piuttosto bassa e con aria molto secca diventa addirittura quasi troppo rigido ...
ma devo anche ammettere che le mie scarpe montano 2 viti sul gambetto ed io non le tolgo mai ... mmmh

Forse è perchè a volte mi piace andare controcorrente, ma se avessi dovuto dar retta a tutti quelli che dicevano che quella scarpa non era buona, non avrei mai deciso di prenderla ... e con il senno di poi non posso certo dire di dovermi pentire ... :D
Anche se come ho già detto a santo in un altro topic, probabilmente ci sono scarpe anche migliori ... anche se poi dipende tutto dal nostro piede ... :mago:

:wink: Ciaoooooo


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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 8:37 
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Sci utilizzati: nautici.......
Davide io cosa che c'azzecco......... :?

Ho risolto tutto ed hai constatato con mano....
poi io scrivo quando ho risolto, ho capito, mica in corso d'opera!

Certo..... quando leggo alcune cose......
mi pare che, a volte, non si legga abbastanza questo forum.
"Errare umanum est perseverare ovest"
Drey dove scia normalmente?

Per meglio dire, vero che i "problemucci" sono abbastanza
personali, ma spesso leggendo bene altri C'E' la soluzione,
proprio lì a portata di...... zampa!

Come diceva Danny De Vito ne "La guerra dei Roses"
<Oliver non ci sono vittorie in queste cose: solo gradazioni di sconfitta!>


marameo :D :wink:



Cirello per i Tecnica.
Premettiamo che una volta che il piede è dentro comodo e fermo, abbiamo già risolto il 90% dei problemi.
Premettiamo che l'azienda in questione fa scarpe non da una vita, ma da due.
C'è il fatto che la scarpa a livello di calzata ed in action (almeno quella sino al 2008) è un po' tradizionale, conservatrice, ed ha un flex poco graduale soprattutto con temperature glaciali. In più basta guardarsi in giro per vedere in quanti la utilizzano, eliminando i professionisti che "vanno a contratto"!
E qui mi fermo....... :wink:

.....................Immagine..................


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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 8:56 
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Sci utilizzati: HEAD what's your limit?
Renn, comincio a preoccuparmi... Una volta eri più umano... :D

Come sai, ho a casa sia un 150RD che un 130RD: entrambi stessa misura (ovvero un numero in meno), stessi aggiustamenti, un'unica scarpetta con il suo bel plantare personalizzato.
Differenze:
1) 150RD Booster Medium / 130RD Booster Soft
2) 150RD solo prima vite / 130RD prima e terza vite.

Ora qualcuno obbietterà: ma così ottieni lo stesso flex!
Eh no, non sono la stessa cosa: il guscio del 150RD é un B2- (tendente al B1), quello del 130RD un B3+...

Lo scorso inverno ho voluto, durante un test/sciata che avevo organizzato con i negozianti, provare entrambi i gusci con gli stessi sci.

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Era un giorno in settimana, tempo favoloso ma freddo: neve perfetta, praticamente nessuno in pista.
Al mattino ho calzato il 130RD ed ho sciato con: iSL SP, iSPEED, Magnum, CHIP66, Icon 80TT e PEAK78.
Al pomeriggio ho calzato il 150RD ed ho sciato gli stessi sci in ordine inverso, ovvero cominciando con il PEAK78.

Considerazioni:
con il 130RD mi sono trovato bene con l'Icon ed il PEAK, meno con i modelli più rigidi; il pomeriggio, invece, mi sono trovato meglio con TUTTI.
Con il 150RD ho una sensazione di immediatezza nella trasmissione degli impulsi ed un controllo totale che con il 130RD mi manca, specialmente nella zona laterale del gambetto.
Attenzione, però: io sono uno sciatore che VUOLE il massimo in fatto di sensibilità tra sci e scafo, quindi é ovvio che il mio giudizio si basa su questa priorità.
Durante l'inverno ho anche utilizzato il 130RD con una sola vite inserita in combinazione con il PEAK88 e in neve fresca: ecco, questa combinazione con un Booster soft (che ti permette di incollarti il linguettone alla tibia pur mantenendo una buona flessione) la trovo molto buona.

Domani mattina salgo a Sölden e porterò con me ancora entrambi i gusci: ora ho montato sul 150RD un Booster WC (che ho già provato 3 volte a Saas Fee e con il quale mi trovo ancora meglio) ed ho "passato" il Booster Medium al 130RD.

Lunedì vi aggiorno. :wink:

HEAD What's your limit?


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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 9:22 
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Messaggi: 2365
Località: behind you !!!
Sci utilizzati: qui si tratta di sciare con la....Testa !!!
Aloha,

beh...che dire ???...Drey ha fatto un lavorone...

lunghetto da leggersi tutto, ma cercando di immedesimarsi nei suoi...piedi.... pare quasi di capire tutte le varie sensazioni che ha provato....
mi piace !!!... Bravo !!!
:wink:

p.s. magari riuscire ad essere così....sensibile !!!

Abe
*****
...da spigolo a spigolo...


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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 9:24 
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Messaggi: 8461
Località: Milano
dani1965 ha scritto:
Renn, comincio a preoccuparmi... Una volta eri più umano... :D



bene, Dani, mi fa molto piacere.... :)

però, permettimi una domanda:

io cosa c'entro? mmmh

:D :D :D

Felicità è: 8.30 del mattino, Hernegg, 20 cm di fresca ed i Monster che fanno la traccia.


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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 9:43 
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Cita:
Davide io cosa che c'azzecco.........
Ho risolto tutto ed hai constatato con mano....
poi io scrivo quando ho risolto, ho capito, mica in corso d'opera!

mah, il mio non era mica un j'accuse...
era solo una constatazione, ognuno ha i suoi problemi....
certo il fatto che quando vi palesate nella kripta anche la cockerina di Mark scappi via dal negozio mi sembra un segnale chiaro.....

Cita:
Davide io cosa che c'azzecco.........
Ho risolto tutto ed hai constatato con mano....
poi io scrivo quando ho risolto, ho capito, mica in corso d'opera!


questa me la segno. a futura memoria....ormai l'hai detto

Cita:
Davide io cosa che c'azzecco.........
Ho risolto tutto ed hai constatato con mano....
poi io scrivo quando ho risolto, ho capito, mica in corso d'opera!

questa e' un'affermazione tutta tua che potrebbe dar luogo a malintesi e che io non avvallo, no, mi dispiace, non l'avvallo mica....


Cita:
Davide io cosa che c'azzecco.........
Ho risolto tutto ed hai constatato con mano....
poi io scrivo quando ho risolto, ho capito, mica in corso d'opera!


lo diceva sempre anche Tolstoj mentre scriveva guerra e pace....
peraltro un titolo che si adatta bene alle vostre (*) vicende podaliche nella kripta e sulle nevi......


(*)
tue e di Drey, adesso anche con l'aggiunta dello schvizzero che ha subito abboccato....
oh Dio Dio....
dopo il trio Lescano il trio Metacarsiano.....
ah se avesse funzionato quella meraviglia tecnologica del Nava Ski System...
tutto questo non sarebbe successo....

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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 10:06 
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renntiger ha scritto:
dani1965 ha scritto:
Renn, comincio a preoccuparmi... Una volta eri più umano... :D



bene, Dani, mi fa molto piacere.... :)

però, permettimi una domanda:

io cosa c'entro? mmmh

:D :D :D


...mancava il tuo autorevole parere, no?? :D :D :D

e comunque anche Santo ha intersecato i topic...ero io che parlavo dei Tecnica...ma non per parlarne male, non avrei motivo, semplicemente non riesco a metterli ma questo è un problema del mio piede...
Al di là di tutto il Diablo è uno degli scarponi più diffusi soprattutto tra i maestri e sicuramente questo vuol dire che ha un ottimo equilibrio tra comfort e performance quindi che è un ottimo prodotto senza dubbio.
Sù che il topic promette bene visto anche l'intervento di Dani, magari riusciamo anche a a far nevicare prima del previsto... |)) |))

The rangers had a homecoming in Harlem late last night
And the Magic Rat drove his sleek machine over the Jersey state line
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 Oggetto del messaggio: Re: DREY Vs. Head Raptor 130RD
MessaggioInviato: 15 ottobre 2009, 10:27 
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Sci utilizzati: Head Mojo one, Dynastar Sl, Rossignol GS
Diablo....... tante cose da dire.....ma alcuni elementi vanno rilevati:

Atleti a contratto: non svelo nessun segreto dicendo che fino all'anno scorso se ne vedevano parecchi (soprattutto donne) perchè se volevi Volkl (quello ltd.) ti dovevi cuccare anche la scarpa; poi, intendiamoci, c'era a chi piaceva e chi se la faceva piacere (il dio $$$ fa + miracoli del deus nostro).
Quest'anno la scarpa è cambiata nelle plastiche (diverse.....) nella forma (si è avvicinata al dobermann....) nell'inclinazione del gambetto (angolo più aperto) e nei ganci (in carbonio.. bellissimi). E' stato fatto senz'altro un gran lavoro. E da quest'anno i feedback sono diffusamente migliori. Per correttezza devo dirvi che non so quanto la scarpa commerciale sia parente di quella "a contratto".


ciaooooo

"E' l'unico italiano che nel SuperG riesce a tenere gli sci uniti. Larghi ma uniti" - Furio Focolari.
http://data.fis-ski.com/dynamic/athlete ... rid=188888


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