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E finalmente è arrivato il giorno tanto atteso della mia prima gita ad Asola (prima perchè son sicuro che prima o poi ce ne saranno altre).
Dopo aver fermato gli scarponi e prenotato Mark per questo pomeriggio, con larghissimo anticipo prendo un permesso di un pomeriggio.
Ovviamente provano a piazzarmi a tradimento una riunione di lavoro proprio in tale data, ma sorry: farò la riunione un'altra volta, potevate pensarci prima di accordarmi il permesso.
Arrivo ad Asola da Cremona, passando sul fiume e sui canali fino al centro del paese.
Io non sono tipo che si dilunga in descrizioni di atmosfere mitologiche o di auree sacrali et similia.
Ma so riconoscere un posto dove quello che c'è in vetrina e dentro il negozio è l'essenza del settore trattato: parcheggiare in p.zza XX Settembre, scendere dall'auto e guardare Ornello Sport è come sentirsi a casa, una casa che non sapevi di avere ma che ti accoglie con semplicità e calore, su misura per te, che ami lo sci.
Non ho visto articoli stracolorati e finto-racer messi ad attirare il pollo, nè altre amenità. Bellissimi sci, ottimi scarponi, accessori di qualità.
Ecco, lasciamo perdere le suggestioni. Si sente la qualità.
Ovviamente arrivo in largo anticipo, ovviamente anche Mark e Roberta sono in largo anticipo.
Accoglienza, quattro chiacchiere tra mille telefonate, e poi in cripta.
Non è un buco oscuro, certo è in basso ed ha gli archi, ma lo spazio c'è ed è ben fornito di ogni ben di Dio.
Misuriamo.
Ok, che gli scarponi ciabattoni che avevo non andassero proprio bene lo sapevo anche io, ma che non calzassi il 44 di scarpe è una novità assoluta.
E' da quando ho 17 anni che secondo me calzo il 44, ma scopro che non è vero. La misura è sotto il 43.
Ok, andiamo sul 27,5.
Proviamo la calzata, proviamo come vanno, e intanto si parla di sci e scarponi, fra telefonate e visite di ogni tipo.
Io non sto a descrivere tutte le lavorazioni fatte, tanto le sapete bene o male già tutti, comunque ovviamente si guardano i punti di pressione, si controlla il canting, si addestra per la termoformatura, etc...
Come già scritto, io sono uno abbastanza pratico e non sto dietro alle suggestioni, ma per quelli come me c'è un motivo molto valido per recarsi in quel di Asola: tra una chiacchiera e l'altra, tra un parlare di sci ed una telefonata, nel momento in cui Mark misura o guarda i piedi o gli scarponi i suoi occhi cambiano e sono quelli di un professionista ai massimi livelli. E anche la maniera in cui lavora è di un livello superiore.
Personalmente non sono un tipo che si risparmia ma devo dire che l'energia che profonde in tutta la giornata fa venire voglia di emularlo.
Così magari perdo ancora qualche chiletto.
Grazie Mark per il tuo lavoro ed il tuo tempo, cercherò di rendere onore agli scarponi.
Che, per la cronaca, sono due Raptor 130.