Estro mi invita allo skitest del Pool Sci Italia a Gressoney... ci penso su un po', e decido, sabato mattina parto alla volta di Gressoney La Trinitè...
LOCATION: Gressoney La Trinitè, Pista Betta1, rossa, lunghezza 2810 metri, dislivello 552 metri. Sabato 13 dicembre 2008.
METEO: purtroppo per nulla ideali, visibilità scarsa con evidente sensazione di whiteout e quindi bisogna sciare tenendo costantemente come riferimento i pali che delimitano la pista, non si riesce nemmeno a vedere come è il terreno. Non ho quindi potuto, salvo rari momenti, lasciar scorrere a dovere gli sci, e quindi tale test è riferito esclusivamente al feeling che ogni sci trasmette sotto i piedi. Neve compatta, con un lieve strato di neve fresca. Temperatura poco di sotto inferiore allo 0°C, vento quasi assente.
Dopo una discesa coi miei Rossignol B3 da 176, provo nell'ordine:
HEAD MONSTER CHIP, 171:
Notevole impressione di solidità rispetto al B3, costruito in tutto e per tutto come un racecarver top di gamma. La sua solidità lo fa apparire più lungo dei suoi 171 cm, sembra di mettersi ai piedi uno slalom da 170, ma con coda arrotondata. Richiede di essere sempre presenti in fase di impostazione della curva, mentre lo svincolo risulta facilissimo data la sua coda. Incisivo nel carving, più del mio Rossignol B3. Lo ritengo adatto a sciatori massicci e aggressivi, abituati a giostrare con sci particolarmente tosti (modelli da gara o top gamma), che vogliono cimentarsi con uno sci più giocoso e meno sensibile alle variazioni del terreno, e cimentarsi anche in qualche puntata fuoripista, senza rinunciare alle doti di precisione e stabilità del loro primo sci. Si intona perfettamente alla mia tuta Vuarnet nera e arancio... Estro può confermarlo, ero un figurino vero???
HEAD MONSTER78, 178:
Lo avevo già provato 1 anno e mezzo fa, ma decido di metterlo ai piedi subito dopo il Monster Chip per saggiare le differenze del Monster con e senza chip. Mi accorgo però subito che c'è qualcosa che non va a proposito di lamine, troppo filo in punta e coda. e bava lungo la sua lunghezza... lo sci si rivela insciabile, ed è una pena dover scendere la lunga pista del betta esclusivamente di traverso, senza neanche poter provare lo sci su archi di curva ampi a causa della visibilità nulla :-(
L'unica cosa che noto è un comportamento della struttura leggermente più vivo del Monster Chip (cosa che io preferisco). Differenze tra sci con chip e senza, mi ha dato sensazioni simili a quando a suo tempo provai Head iXRC1200/iXRC Chip, e Supershape Magnum/Chip Supershape (modello con Chip più stabile ma più sordo nel comportamento).
HEAD SUPERSHAPE 165:
La nuova piastra dà una bella sensazione di solidità e precisione che nel vecchio modello era minore, di contro sembra un pelo meno vivace nel rilascio della deformazione. Resta comunque morbidoso, intuitivo e facile. Come il vecchio modello, va portato sempre in conduzione.
HEAD XENON 10, 170:
Molto leggero, grazie alla struttura Aircoat, intuitivo, facile, divertente, non impegna minimamente. Per chi vuol giocare sugli sci e lasciarlo scorrere sulle lamine senza stancarsi, messo sugli spigoli ha rapidità nell'inserimento in curva simile a uno slalom. Va bene per un livello argento intermedio, alla ricerca di uno sci maneggevolissimo, divertente e per nulla impegnativo nè fisicamente e tecnicamente, e che non ama nè correre e nè le piste toste.
ROSSIGNOL 9S, 165:
Fin dai primi metri percorsi si nota la sua atipicità, dovuta alle sciancrature ancor più oversized rispetto ai modelli concorrenti, e anche la struttura dà sensazioni diverse, non è morbidoso ma neppure duro, la sua struttura è pastosa, comunque con un nervo maggiore rispetto al Supershape. Se lasciato scorrere sulle lamine, come un funcarver puro, dà sensazioni molto belle e risulta divertentissimo su pendii dolci e ondulati con neve morbida e compatta. Più che al Supershape andrebbe raffrontato al Magnum, ma con una tendenza maggiore a inserirsi nelle curve e a chiuderle. Di contro, se lo si forza nel cortoraggio, tende a incagliarsi, mentre se si vogliono sfruttare al meglio le caratteristiche flessionali, richiede una notevole tecnica e un notevole impegno, per far sì che lo sci ti assecondi. E' l'unico sci che ho tenuto per un'altra discesa sul lungo Pistone Betta, proprio per capire se richiedesse un certo apprendistato prima di sfruttarlo al meglio, ma le sensazioni non sono cambiate molto rispetto alla prima discesa. Ho però il dubbio che non fosse a posto di lamine, nei primi metri avevo lamentato sensazioni simili al Monster78, dubbio che mi è rimasto vedendo anche un altro tester che cortoraggiava velocissimamente saltando da lamina a lamina con facilità.
DYNASTAR OMEGLASS, 165:
Mi è piaciuto un sacco per la sua bellissima presa di spigolo, struttura morbida ma grintosa, bello rapido e reattivo nell'inversione. Direi molto simile per tipologia all'Head Supershape, ma con una presa di spigolo che a me è piaciuta di più, sembra un Atomic SL12 morbido ed addomesticato. Di contro, però, rispetto all'Head sembra più sensibile e incerto alle variazioni e alle sconnessioni del terreno. Ideale per sciatori cortoraggisti di peso leggero o al più medio, stilisti, e per fanciulle grintose.
FISCHER SC WC, 165:
Appena messo ai piedi, sembra una putrella! E iniziata la discesa, è infatti uno sci molto duro, richiede una notevole sollecitazione prima di percepire un rebound, è uno sci che vuol correre davvero forte, cosa che a causa della visibilità scarsa non ho potuto fare. Però è docile, ti lascia impostare le traiettorie, e si lascia forzare nella chiusura di curva. Grande sensazione di stabilità, ma presa di spigolo inferiore alle aspettative, mi ricorda molto il mio vecchio K2 Moto SL Comp, ma meno incisivo nella chiusura curva. Ha un comportamento molto neutro, e richiede un notevole lavoro fisico e tecnico per chiudere bene le curve in conduzione.
FISCHER PROGRESSOR 9+, 170:
Ha un comportamento da racecarver, con un centro leggermente più largo. E' uno sci mediamente leggero (il Supershape Magnum a sensazione sembra più pesante), si lascia condurre docilmente ma non eccelle in nulla, con una risposta della struttura senza una spiccata personalità, sembra senz'anima, non avendo grandi capacità deformative e un rilascio elastico molto blando. Buona presa di spigolo. Va bene per sciatori pesanti che devono sentire la presa di spigolo e preferiscono cimentarsi in curve medio-filanti, e che si trovano a disagio con sci dalla risposta elastica vivace.
SALOMON CROSSMAX W12, 170:
Simile come categoria al Progressor 9+, leggermente meno sciancrato (115-69-98 il Salomon, 117-70-100 il Fischer), ma più vivo nella deformazione e nella presa di spigolo, di contro meno solido, pur avendo una risposta molto neutra dà una sensazione maggiore di facilità nell'impostazione del cortoraggio e nella derapata. Per questo motivo molto indicato a sciatori di livello argento intermedio, non pesanti e non aggressivi, che vogliono uno sci ottimale per progredire tecnicamente. A mio avviso, da scegliere max 5 cm più corto della propria altezza.
NORDICA DOBERMANN SL, 165:
Una macchina da guerra! Rigido, ma con un rimbalzo percepibile fin da subito, ottima presa di spigolo, un degno rivale dell'Atomic SL12. Da maneggiare con cautela, vista la sua tendenza a "spararti" via da ogni curva senza tanti complimenti. Molto esigente fisicamente, ho potuto provarli in un momento in cui la visibilità fortunatamente era migliorata (assieme a Salomon Crossmax W12 e Fischer Progressor 9+), ho effettuato tutta la discesa del Pistone Betta a manetta, sia in cortoraggio sia ad ampio raggio (dove bisogna prestare molta attenzione date le sue risposte brusche), e alla fine della discesa avevo le gambe a pezzi, e non solo perchè è stato l'ultimo sci che ho provato, sciando senza sosta dalle 10 alle 15.
Piccole considerazioni a margine del test:
Ho provato, volutamente, alcuni modelli di marche (Fischer e Nordica e Dynastar) che Mark non tratta, per poter capire prima di tutto la filosofia produttiva dei vari marchi. Devo dire per prima cosa che mi aspettavo di più da Fischer... non che non vadano bene, ma sono caratterizzati da una notevole rigidità e hanno un rilascio elastico (che io chiamo rimbalzo, in inglese rebound, o pop, o snap...) poco evidente, e che non ritengo al passo coi tempi, dove il problema sta appunto nel coniugare flessibilità di risposta nelle sollecitazioni flessionali, a una solidità strutturale (solidità che gli sci Fischer hanno, ma difettano molto in vivacità di risposta). Come seconda cosa, le altre aziende produttrici che Mark non tratta producono ottimi sci (mi riferisco a Dynastar Omeglass e Nordica Dobermann Pro SL, che ho apprezzato molto), ma non vanno a colmare lacune negli sci che Mark tratta... il Dyna Omeglass ha un degno rivale nell'Head Supershape, il Nordica Dobermann Pro SL nell'Atomic SL12, inoltre i marchi Dynastar e Nordica, per chi segue le gare, non sono brand di primo piano e si sa che la clientela di Mark è molto attenta a ciò che accade in CdM. Quindi, nel negozio di Mark, per ogni categoria di sci da pista, si trova comunque uno sci che si pone come riferimento nel settore. E, se si deve muovere una critica a Mark, è quella di non spingere nel freeride e nello skialp... ma non me ne faccio un cruccio, ci sono buone alternative, mentre un professionista come Mark... è forse più unico che raro.
Un ringraziamento particolare a Christian (ESTRO sul forum) che è stato sempre gentilissimo e disponibilissimo, mi è dispiaciuto che non è potuto salire per fare 2 piste assieme... sarà per la prossima, magari (spero) allo skitest di Passo Monte Croce...
Allo stand Rossignol-Dynastar c'era anche MARZIO COGROSSI, che chi ha partecipato all'ultimo skitest di Passo Monte Croce ha sicuramente conosciuto...
Metto qui una foto che ho scattato e che ho mandato via mms a Mark, salutando tutti gli ORNELLO-BOYS, ma che non ha visto la foto... Mark, per una volta ascolta un tuo cliente: BUTTA VIA QUELL'IPHONE!!!! Con tutti i telefonini belli sul mercato, proprio quella ciofeca dovevi prendere???