ciao olly68, roba vecchia, ma può essere che trovi qualcosa che non sai
Mentre in Italia un ultimo scampolo di estate illude e riscalda un affezionato pubblico di bagnanti e di tintarellisti a tutti i costi, quassù sul tetto delle alpi austriache il grande freddo riscalda a sua volta i muscoli per la classica invasione di fine autunno. Siamo saliti fin qua in alto per incontrarlo e per invitarlo ad affrettarsi, trascinati e al contempo sospinti dal cuore e dall’istinto per la montagna che, nei poco meno di 70 Km. che separano Innsbruk da Sölden, valgono più delle quasi inesistenti insegne stradali. I prati austriaci che ti circondano come un immenso campo da golf, sono in questa stagione verdissimi e perfettamente rasati, proprio come vi piacerebbe fosse il praticello di casa vostra. Portateci per una volta le vostre signore, in particolare se spesso titubanti nei confronti della montagna, ma amanti dello shopping. Qui i negozi di abbigliamento (sportivo ovviamente, ma questo lo scopriranno da sole..) non si contano e così pure le grandi vetrine illuminate con in bella vista le ultime creazioni assolutamente di moda del settore calzaturiero: rigorosamente 4 ganci, in acciaio, titanio, cromati, satinati, il tutto su colori vivaci quali giallo oro, rosso fuoco, giallo e rosso, nero dobermann. Sci in abbondanza di tutti i gusti, ma questo era scontato. Scontata la presenza di Hotel e Garni che ti passano notte più colazione a partire da 30.00 € . Questo è Sölden,. Il ghiacciaio è 14 Km. più su, a disposizione 20 pullman che vi scorrazzano piacevolmente su e giù. Al parcheggio metti gli sci ai piedi, proprio come se al Tonale si parcheggiasse alla Capanna Presena, allo Stelvio fuori del rifugio Livrio e a Cervinia direttamente sul Plateau Rosà! Al sabato tocca alle ragazze, il pendio è ripido e ghiacciato: nella parte alta sono poche a non subire la pista . Su tutte brilla la Anja Paerson che con i suoi quasi 80 Kg. scia con la potenza di un uomo; alle spalle un’altra nordica, questa volta finlandese, tal Tanja Poutiainen. Dietro di loro il vuoto. Decima la nostra Karen e va bene così per un rientro tanto atteso; meglio di lei, ma per solo 2 decimi la Kostelic, anche lei ferma da un buon annetto (si racconta con un ulteriore piccolissimo trapiantino di cartilagine fatto in settimana). Una Janica bionica! Ben tornate ragazze, vi aspettiamo a breve sul podio. Da buon camuno, un occhio particolare alla conterranea Nadia Fanchini che, a seguito anche di un viaggio particolarmente stressante, nella notte ha un piccolo malore. Nulla di grave visto che, alla partenza con il 59 di pettorale, si catapulta al 24° posto finale. Brava! Avanti così, senza fretta, sei giovanissima. Al pomeriggio la festa si sposta in paese con la passerella dei fan, l’estrazione dei numeri per i maschietti e la premiazione delle donne. Spettacolare la sfilata per le vie del centro, noi ovviamente tifiamo per Blardone e per il gruppo dei suoi supporter che indossano una cerata gialla con in bella evidenza sulla schiena l’immagine di un elmetto. E il giorno dopo il Max versione guerriero ci ricompensa con un eccezionale secondo posto. La piccola digitale da taschino lo sorprende all’inizio del piano e a tre/quarti di una curva a destra con il bacino un pelo troppo basso verso l’interno con l’esterno che tende a decollare. Ma forse è così che sì fa…basta farlo bene! Splendidi anche i ragazzi che tifano Bode dipinti dalla testa ai piedi con i colori delle bandiera americana. Ben speso il milione di dollari dal fabbricante di sci austriaco: è infatti lo yankee a far vedere le stelle e le strisce a tutti salendo il giorno dopo da subito sul gradino più alto del podio. “Non essere ski essere manico” e fra due anni l’americano, non c’è due senza tre, si prenderà il gusto di cambiare ancora sci…e vincere di nuovo! Negli occhi e nella memoria di tutti noi mille e una immagine di un Miller altamente acrobatico, la mia digitale lo ferma alto alto, dritto come un palo, ma flessibile come un giunco, pochi centesimi centimetri dopo una distensione/avanzamento da paura. Ma torniamo alla nostra sfilata, ricordando con piacere il gruppo degli schioccatori di frusta che hanno incantato il pubblico con la loro inusuale…banda musicale. E poi tutti all’estrazione dei numeri con un Thomas Grandi (canadese con madre italiana e splendidamente settimo il giorno dopo in gara) nella veste di presentatore poliglotta. Spassosissimo e preparatissimo passa con assoluta tranquillità dal francese, all’inglese, al tedesco, all’italiano. Show nello show la auto consegna con auto intervista del pettorale numero 9 da parte del presentatore Thomas all’atleta Thomas con domande e risposte a raffica. Sono in tanti, tantissimi, l’indomani ad assistere al prima prova di Coppa del Mondo. Mille i colori su un bianco che affascina e che abbaglia, un profumo su tutti quello di wursterl e salsicce cotti in gran quantità proprio lì vicino al traguardo; birra a volontà!Stanchi, ma ampiamente soddisfatti, torniamo a casa sospinti dal primo soffio dell’inverno che presto raggiungerà anche sulle nostre montagne. Consci, ma non turbati, di esserci persi il derby della Madonnina, la Venice Marathon, il Gran premio del Brasile. Un solo dubbio: ma non saranno stati gli altri a perdersi qualcosa di unico?
Vai sul ciglio egli disse.
Ho paura, rispose.
Vieni sul ciglio egli ripete'.
Venne ed egli lo spinse...
....ed essi volarono
magister
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