prendendo spunto dalla discussione nata nel topic sul video del mio avatar, apro quest'altro spazio dove poter inserire consigli su libri, manuali, frasi celebri, curiosità e quant'altro riguardi il fantastico mondo della montagna...dallo sci, all'alpinismo, alle avventure ecc...

qua e là in qualche topic avevam già messo dei riferimenti su libri e quant'altro...però credo sia bello concentrarli qui...

l'idea mi è venuta perchè spesso leggendo, soprattutto libri d'alpinismo ma questo già lo sapete , trovo delle frasi, delle citazioni, dei concetti sui quali mi soffermo e che spesso vorrei condividere con qualcuno...anche solo delle frasi buttate quà e là ma che mi piace far apprezzare (o meno a seconda di chi legge) anche ad altri...frasi che magari all'apparenza banali ma che a me aprono significati e valori immensi...

quindi questo non vuol essere un topic solo di consigli su opere da leggere...ma un vero e proprio archivio di emozioni da condividere insieme...

...ora sto leggendo questo libro...



in questo capitolo Messner sta descrivendo per filo e per segno, con precisione ed enfasi come nel resto del libro, la ripetizione di una difficilissima via sulla PUNTA TISSI in compagnia di Heini Holzer, un forte rocciatore del Tirolo che di mestiere faceva il riparatore di camini...

[...]...Heini ed io ci trovammo addossati l'uno all'altro alla sosta. esaminammo a turno lo strapiombo. Non eravamo portati all'azzardo di chi è disposto a giocarsi la vita: solo a esaurire tutte le nostre possibilità. Non eravamo neanche degli idealisti disposti a sacrificarci per un idea superiore. Eravamo due ragazzi pieni di vita che si avventuravano nell'incertezza per conoscere altre dimensioni dell'esistenza che non fossero la scuola e il lavoro. NO, non era il gusto del pericolo che ci spingeva. Eravamo consapevoli dei pericoli e cercavamo di ridurli al minimo. Ma quando si procede col rischio continuo di cadere, la vita è sempre in ballo...[...]

“L’essenza dell’alpinismo può essere definita come il
controllo dei rischi, quanto maggiore è il rischio tanto
più difficile diventa fare la cosa giusta e la cosa giusta
è quella che ti consente di sopravvivere. Tornare sani è
tutto! L’unico modo di praticare l’alpinismo in maniera
responsabile è fermandosi nel momento in cui la
previsione dei rischi non è più possibile. Chi si espone al
pericolo senza essere in grado di evitarlo non è
un’alpinista consapevole e responsabile. E ognuno di noi
dovrebbe sforzarsi di essere almeno questo: la
responsabilità è più importante di qualsiasi montagna
del mondo.”

Reinhold Messner.

“Per provare il massimo piacere dovevo arrampicare al
limite delle mie capacità. Dovevo trovare vie sempre più
ripide, con meno appigli e scoprire cose nuove sulla
roccia e in me stesso. L’elemento rischio era un fattore
importante: sapere che non potevo commettere uno
sbaglio perché altrimenti sarei caduto o forse morto.
Ma non cercavo il rischio in sé e certamente non mi
piaceva rischiare, perché per molti versi io sono timido
e detesto aver paura, non vorrei mai mettermi in una
situazione in cui devo lottare per salvarmi la vita.
Apparentemente questi sentimenti sono contraddittori,
ma ogni volta che affronto una salita cerco il massimo
della sicurezza, usando punti di assicurazione e rinvii,
ragionando su ogni mossa prima di farla, tornando
indietro se penso che la via stia diventando troppo
difficile. Facendo questo, baro con il pericolo, perché
trasformo un qualcosa che in sé è rischioso in una cosa
perfettamente sicura”.

Chris Bonington.

“Gli alpinisti amano e rispettano i grandi spazi, la vita e
l’amicizia, non il gusto del rischio. Per fare dell’alpinismo
ci vuole entusiasmo, essere disposti a portare uno zaino,
dormire più o meno bene, alzarsi presto, aver freddo,
aver caldo, aver fame, aver sete, partire sapendo che
non si può interrompere il gioco a proprio piacimento,
anche se si è allo stremo delle forze. E’ molto bello,
eccezionale avere a che fare con la roccia, la neve, il
cielo, il sole e il vento. Ci vuole entusiasmo, ma anche
lucidità; occorre cioè rapportare costantemente la
propria forza morale e fisica alle difficoltà da
affrontare”.

Gaston Rebuffat.

Ottima iniziativa! Comunque spazio anche ai consigli di lettura, magari dicendo da dove sono tratte le citazioni.

Daniiiiiiiiiiiiiiii

L'HO TROVATO!!!!!

Le lu, le lu!!!

[i]MONTAGNA VISSUTA: TEMPO PER RESPIRARE] Reinhard Karl


uno dei libri più belli che abbia mai letto sul tema...

da non perdere...non è un diario di salite e ascensioni...ma una descrizione stupenda della vita breve ed intensa di un alpinista eccezionale, dal chiuso dell'officina dove lavora come meccanico, alla scoperta delle vette più alte del mondo...

e così la storia di un adolescente diverso dagli altri...

[...]...al lunedì giacevo di nuovo sotto l'automobile. ore 7.30. sentivo i soliti discorsi di fine settimana, della birra e delle ragazze, delle sbronze e dei 150km/h sull'autostrada. ''E tu Karl, cos'hai fatto??''.
''Io sono andato in montagna, a scalare!''. Risa...[...]

[...]..."Questo è il punto più alto della terra". Scattiamo le fotografie per l'album di famiglia: io, il vincitore della vetta, io, il superuomo. Io, la creatura senza fiato, io, il Reinhard su un mucchio di neve. Pian piano realizzo il freddo, il vento, la mia stanchezza. Pian piano, dopo la gioia, viene la tristezza, viene una sensazione di vuoto: un'utopia è diventata realtà. Intuisco che anche l'Everest è solo un'anticima. La vera cima non la raggiungerò mai."...[...]

consiglio a tutti, anche ai non appassionati del genere. vi stupirà

cavolo ice...nn si puo dire che te la montagna non la vivi a 360°....mitico!!!

un altro libro pazzesco, che non deve mancare in nessuna libreria.
dicono il migliore di Messner...di sicuro il migliore che ho letto...
una storia umana avvincente, incredibile, coinvolgente...

in pochi attimi ci si ritrova coinvolti pienamente in un avventura dai contorni surreali, descritta stupendamente...a tratti commovente...

...le fatiche, le invidie, il dramma, le accuse, le polemiche, i sentimenti...da leggere in un fiato...un capitolo tira l'altro...



[...]...quando mi sono svegliato, mi sentivo completamente vuoto, stordito come dopo un anestesia. Ero addirittura incapace di piangere, come se avessi dimenticato tutto. Mi sentivo la testa come se fosse riempita di ovatta, il cervello sordo. E chi ero io? Se avessi avuto ancora solo un minimo rimasuglio di ragione mi sarei potuto rendere conto che mi confondevo con me stesso, che quel qualcuno che vedevo vicino a me ero io. Mi vedevo come da fuori...[...]

[...]..."Rimasi solo per una settimana. Senza consolazione, senza speranza, senza storia scendevo a valle.
Ho sofferto, mi sono congelato, sono morto; affamato fino all’anima nuda sono tornato fra gli uomini. Finalmente, quando rividi tutti gli altri, quelli che avevo atteso come salvatori, il Nanga Parbat era lontanissimo, una cima intatta sopra le nuvole: la Montagna nuda. Anche mio fratello era lontanissimo. Ma io dov’ero? Mi guardavo intorno nella valle dell’Indo, sentivo nostalgia, paura e dolore. Dunque ero ancora vivo."...[...]

un capolavoro

we ice ce n'è uno un po corto almeno vedo se mi puo piacere come genere e provo a leggerlo?