tratto dal Bresciaoggi del 9 settembre 2009
Presena si «sveste» per prepararsi all’inverno. Non è una metafora eccessiva, perchè proprio in questi giorni, in un’ampia area del comprensorio sciabile di Pontedilegno si stanno rimuovendo i «teli geotessili» che la Carosello spa aveva piazzato alla fine di giugno per proteggere il ghiacciaio dai raggi del sole limitando lo scioglimento della neve. L’operazione ha dato risultati entusiasmanti: sotto la copertura ci sono ben due metri di neve in più rispetto alle zone circostanti; un’ottima base per preparare la prossima stagione invernale.
Stiamo parlando di una operazione «commerciale», insomma, ma sotto controllo scientifico da parte di due facoltà universitarie; alle quali spetta il compito di controllare gli effetti ambientali di questo intervento.
«Quest’anno li abbiamo posizionati molto presto, subito dopo il 28 giugno quando è terminato lo sci estivo - spiega con soddisfazione Lino Daldoss, presidente della Carosello spa, proprietaria degli impianti di risalita sul ghiacciaio - inoltre partivamo avvantaggiati perché in quella data qui c’era ancora molta neve. Al Presena i geotessili non sono una novità, la già citata società li ha importati dall’Austria otto anni fa; ma inizialmente erano un esperimento, e veniva coperta una porzione molto limitata. Dal 2008, invece, l’intervento si è allargato, e questa estate sono state stese «coperte» per 45 mila metri sulla linea delle ancore e sul cosiddetto «ginocchio» dell’area glaciale; la parte più esposta al sole.
La coltre bianca è stata protetta con lunghe strisce affiancate di tessuto non tessuto con una superficie idrorepellente e dai costi elevati, la cui durata, per di più, è limitata a tre anni. E la supervisione scientifica? Il progetto fa parte di un protocollo d’intesa con la Provincia autonoma di Trento, che lo finanzia al 50% e che prevede anche la collaborazione delle università di Trento e di Milano. Alla fine dell’estate, e per tre anni, gli atenei citati presenteranno una relazione sugli studi effettuati sui teli, che bloccando il passaggio dei raggi solari possono probabilmente influire sulle dinamiche chimiche, fisiche e anche biologiche della neve, e sul contestuale effetto sull’ambiente dell’innevamento programmato. Il protocollo in questione, infatti, prevede anche la produzione di neve artificiale.
Intanto, se tutto andrà bene la stagione invernale sul Presena potrebbe iniziare già a metà ottobre.
Una parte dei teli geotessili stesi sul ghiacciaio Presena