Ciao a tutti
Si avvicina Gennaio, da sempre il mese dello slalom.
Nel novembre 2010, dopo lo slalom di Levi scrissi un 3D per mettere in evidenza un particolare accorgimento tecnico relativo al parastinco del vincitore J.B. GRANGE.
“Carissimi
oggi è andato in onda il primo slalom stagionale di Levi che ha visto la vittoria dello sciatore francese Jean Baptiste Grange, atleta che, come tutto il resto dei transalpini equipaggiati dal fornitore italiano ENERGIAPURA, ha messo in pista un parastinco decisamente diverso nella forma e nei dettagli da quello utilizzato fino alla scorsa stagione.
Questa foto ritrae uno dei primi esemplari dell'oggetto che poi, nel corso degli allenamenti estivi, è stato sviluppatto modificandone la forma in alcuni dettagli, la posizione e la struttura dei ganci, l'altezza degli spessori (mousse) tra parastinco e scarpone il tutto abbinato, attraverso delle simulazioni metodiche e rigorosi test scientifico-comparativi, ad uno studio approfondito sulla riduzione dell'attrito tra i microrilievi del carbonio e plastica del palo.
Questa soluzione tecnica era stata proposta anche alla Nazionale Italiana di slalom, ma è stata accolta con molta diffidenza dagli atleti e non è stata successivamente sviluppata come invece è stato per i cugini d'oltralpe.
Ecco un altro esempio della mole di lavoro che c'è dietro le prestazioni di un atleta durante la fase di preparazione estiva che poi trovano il loro riscontro in gara, ore e ore di lavoro per limare grazie alla tecnologia anche una manciata di centesimi, dettagli ma che ai massimi livelli possono fare la differenza....DETTAGLI PER VINCERE!”
Oggi, dal momento che nello sci non si ha un motore ma si scende col solo aiuto della forza di gravità, sono a riprendere questo argomento per mettervi a conoscenza di come si sia evoluta la ricerca nella riduzione degli attriti causati dall’impatto col palo.
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Nell’immagine precedente potrete notare come il campione olimpico GIULIANO RAZZOLI, al quale la scorsa stagione era stata proposta la soluzione del fornitore italiano, si sia ispirato fortemente alle indicazioni dei tecnici vicentini estremizzando alcuni concetti come l’inclinazione “in avanti” sul gambetto, la forma “ad elica” e le nervature oblique particolarmente accentuate per indirizzare sempre più lateralmente e non frontalmente l’abbattimento del palo, il tutto attraverso l’utilizzo del kevlar anzichè della fibra di carbonio, ma soprattutto sviluppando un prototipo di paramano anch’esso marchiato LEKI, altro accessorio a contatto col palo, decisamente non convenzionale in quanto caratterizzato da una forma decisamente filante e priva di parti “ad incastro” tale per cui viene precluso l’aggangio del palo durante la fase di abbattimento come si nota nell’immagine seguente.
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In queste istantanee relative allo slalomista francese J.B. GRANGE scattate nell'ultimo slalom di Flachau, si nota l’evoluzione dell’italiana ENERGIAPURA, non tanto nella forma quanto piuttosto nella strada di ricerca di riduzione dell’attrito attraverso l’impiego e l’accoppiamento di materiali diversi e resine speciali in abbinamento alla fibra di carbonio come si evince chiaramente la banda bianca esterna in entrambe le immagini.
Eccovi illustrati alcuni nuovi e curiosi aspetti che da un paio di stagioni rappresentano il filo conduttore della ricerca nell’incremento delle prestazioni nella disciplina dello slalom speciale.