Ieri, guardando lo slalom di Kitzbuehel il dubbio sinceramente mi è venuto. E non è certo la prima volta che mi chiedo se questa disciplina, con gli attuali regolamenti, abbia ancora un senso, almeno se non sportivo, quantomeno di spettacolo. Che senso ha fare delle gare in cui solo chi scende con i primi 5 – 6 numeri di pettorale ha la possibilità di vincere, a causa del sicuro degrado della pista? Dove chi arriva tra il venticinquesimo ed il trentesimo nella prima manche si vede aumentare in modo esponenziale la possibilità di ben figurare come risultato finale, considerando che la pista – lo si sa già – terrà in modo decente solo per pochi minuti? Una disciplina ormai dedicata, tranne il caso di quei tre o quattro fenomeni, a specialisti che fanno solo quello, con sci del tutto fuori luogo per misure, dove è diventato quasi impossibile capire se l’atleta inforca, come ieri e nelle puntate precedenti, Hirsher?

Dubbio leggittimo il tuo, caro Renn, ma va detto anche che il problema del degrado pista è forte in questa stagione "strana", con temperature particolari e/o nevicate copiose.
In comndizioni più normali, non solo i primi 5 ma i primi 12/15 hanno grandi chance. E nella seconda manche, ugualmente si allarga il numero di coloro che, partendo prima, avrebbero una situazione migliore.
Certo, in queste situazioni osservate (Kitz ma anche Zagabria), lo spettacolo ne risente...

Su Hirscher, penso sia meglio stendere un velo pietoso: troppe inforcate non viste né dai giudici di porta, né da lui (che evidentemente un po' ci prova) e poi non sanzionate affatto (vedi Zagabria, dove risulta ancora sul podio!).
Peccato, perché in questo momento in SL è il più forte, ed è anche ottimo in GS...

E' vero, un po' è dovuto alla neve, ma ormai da qualche anno la situazione è la stessa. A parte che con i pali snodati e gli "sciini", il gioco non è più "chi ha maggiore tecnica", ma "chi abbatte i pali in modo ottimale", se ti capita di rivedere su Raisport1 le gare di slalom dei vari Stenmarck, Thoeni con i pali fissi, vedi che spettacolo. Lì sì che si vedeva sciare! Ok, non dico di tornare ai pali fissi, non fosse altro che per un discorso di sicurezza, ma ormai lo Slalom è diventata una disciplina a sé, che ben poco mi sembra abbia in comune con le altre e dove il gesto tecnico è un optional, o quasi.

Che sia diventata disciplina a sé si sapeva, purtroppo.
E questo da quando, dopo l'inserimento del SuperG, hanno iniziato a tracciare giganti sempre più filanti e veloci, quindi creando idealmente il prototipo dei futiri vincitori di CdM (vedi Janka, vedi Cuche, vedi Svindal, vedi Miller dopo trasformazione in velocista...).
Da una parte i velocisti, grossi, pesanti, forti fisicamente e scorrevoli.
Dall'altra gli slalomisti, reattivi e agilissimi, ma senza speranza in CdM.

E diverra' anche piu' grande il divario!
Se oggi un SL ha, poniamo, 13 metri di raggio (ma ce n'e' anche da 12), ha 14 metri di differenza con un GS (27-13=14, quasi il doppio). La prossima stagione ne avra' 22 (35-13=22, piu' di 2 volte e mezzo).

Kitz deve per forza farsi, si deve per forza correre, qualunque tempo e neve ci sia, i soldi che muove sono troppi per essere trattata come una qualsiasi gara.
Una vittoria in dh a kitz vale più di un'olimpiade, la vittoria nel concorso (sl+dh) rimane comunque un evento importantissimo, lo sl serve a mantenere in piedi tutto il "baraccone", quindi SI DEVE correre.
Insomma, per una volta la mafia l'abbiamo esportata

Giò, il mio è un discorso generale. Anche per le donne è la stessa storia ed è la stessa storia su tutte le piste ormai. Clima a parte, comincia a pensare che con queste tracciature le piste non possano più tenere oltre un certo numero di concorrenti. Succede la stessa cosa anche nel GS, ma lì probabilmente compromette meno la situazione. In SL il mm fa la diferenza e obiettivamente lo spettacolo viene a mancare. Se vuoi, la domanda vera é: ma l'SL è ancora sciare?

Per Fabio: non è che gli slalomisti siano proprio dei fuscelli, se vedi i vari Razzoli, Kostelic, Hirsher ecc. non hanno niente da invidiare a gigantisti e slalomisti in quanto a fisico.

Da gigantista ti dico si, lo slalom ha ancora il suo perchè e la sua importanza.
E per fare lo slalom bisogna non solo saper sciare (e sul serio), ma essere anche delle bestie di fisico e di velocità, tipo i centometristi.
Sennò non vai da nessuna parte.

be non dimentichiamoci che lo scorso anno la generale l'ha vinta uno slalomista
è vero che è diverso dalle altre discipline e si vede in effetti il gs sembra più velocità che tecnica ma dire che in sl conti solo come si va sul palo la vedo dura cioè per andare su quel palo ci vuole una gran tecnica sopratutto per farlo a quelle velocità perchè a 20/30 all'ora possiamo farlo anche io e te ma a 50/60 dopo 2 porte non stai più dentro fidati

Quotone!

Diciamo che l'ha vinta il solito marziano, com'erano marziani i suoi predecessori. Quanti ormai competono effettivamente per la coppa assoluta? Quattro, cinque in tutto, quando va bene? Anche qui probabilmente c'è qualcosa che dovrebbe essere rivisto.

L'SL dimostra la capacità nel gestire tecnica, pista, percorso... e il proprio corpo contemporaneamente, in una situazione di stress estrema.

Il fatto che oltre ai 6 "top" dietro ci sia un "gap", dimostra quanto sia difficile oggi questa disciplina.





Dani (Head Switzerland) - inviato con iPad/iPhone

Non discuto che sia una disciplina difficile e tecnica, quello che discuto invece è proprio questo.

Domanda:

questa sera c'è uno slalom in notturna, e speriamo che la pista tenga,

immaginiamo di invertire alla prima manche l'elenco dei trenta. Vale a dire che i 6 top scendano rispettivamente da ventiquattresimo in su. Siamo convinti che a fine gara, siano in grado di piazzarsi comunque nei primi 10?

Probabilmente se facciamo la stessa cosa in GS, siamo quasi sicuri che i più bravi arriveranno fra i primi 10.