.. vi volevo rendere partecipi del libro che sto leggendo...

"La trace de l'Ange"



http://www.editionsguerin.com/boutique_fr_article_58.html

ovvero la vita del mito dello snowboard estremo Marco Siffredi (Marco, non Rocco...) primo uomo a scendere dall'Everest su una tavola e poi morto a 23 scendendo il Couloir Hornbein (sempre sull'Everest...).

Il libro é a mio parere fantastico, anche se forse descrive un rapporto con la montagna un po' ossessivo. Il racconto sulla morte é poi agghiacciante soprattutto mettendo in risalto il contrasto tra la follia dell'ultimo gesto (errore, precipitazione, mancanza di preparazione?) con un rispetto della montagna che il ragazzo aveva mostrato in molte altre situazioni...

Ve lo consiglio vivamente...

Poi cercanso un poco in google escono molte discussioni su questa storia...

Ciao

p.s. esiste anche un'edizione italiana...

Guarda, anch'io sono 100% sciatore, ma credo che a certi livelli, sci o snowboard cambi veramente poco... Si tratta di un uomo contro la natura.

Peraltro, Karnicar ha sceso l'Everest per la via "turistica" (non che fosse semplice, beninteso essendo l'unico uomo al mondo ad averlo mai fatto....). Siffredi (al quale il buon Davo aveva pronosticato l'impossibilità di altre soluzioni ad eccezione di tale via) ha disceso il couloir Norton (anche detto Messner) e poi é morto sull'Hornbein, vie di tutt'altro spessore alpinistico.

Per avere un'idea di cos'é l'Hornbein:



A testimonianza dell'indifferenza del mezzo usato, vero idolo di Siffredi era Jean Marc Boivin, che usava gli sci ed ha disceso "en primeur" tutti i pendii più inimmaginabili delle alpi, tra cui la leggenda del Nant Blanc (parete nord dell'Aigulle Verte discesa solo da lui e 20 anni dopo da Siffredi).

Ciao

Ciao pippochamp, che piacere risentirti dopo diverso tempo!
Tutto ok?

Grande!!!!!!
metti sempre queste cose che sono una magia!!
mark