Dà forza e fiducia, dirige l’energia del nostro corpo e può ovviare agli infortuni
Italia, magnetismo segreto
Si chiama AURA, ha le dimensioni di una monetina, si usa anche nello sci di fondo
Il piccolo oggetto si applica tra la calza e lo scarpone e nel caso dei fondisti anche a metà degli avambracci. Ma non tutti lo reggono La sperimentazione doveva restare top secret sino ai Giochi di Vancouver, ma negli scorsi giorni a Cortina s’è parlato dei risultati ottenuti
PAOLO VIBERTI
CORTINA. La notizia doveva rimanere segreta sino a Vancouver, ma il “ passaparola” sta trasformando un’iniziativa carbonara e utilissima in una realtà di dominio pubblico. E allora usciamo allo scoperto, spiegando quale supporto psicofisico sia in corso di sperimentazione su molte delle squadre azzurre di sci alpino e fondo.
AURA Si chiama Aura e s’ispira al campo magnetico che avvolge il corpo umano di ciascuno di noi. E’ stato ideato soprattutto dall’ingegnere Stefano Maldifassi, 40 anni milanese, ex azzurro e poi commissario tecnico di skeleton, ora facente parte della commissione di ricerca scientifica della Fisi. Le squadre che sinora ne hanno fatto maggior uso sono quelle dello sci alpino maschile, ma anche il fondo lo sta utilizzando.
MONETA Consiste in un piccolo oggetto della forma e dimensioni di una moneta da 20 centesimi di euro, di colore grigio e avvolta da una protezione che si può paragonare a uno strato di cellophan. Tale monetina viene sistemata in punti diversi del corpo umano, prevalentemente sotto la pianta del piede ( soprattutto per gli sciatori) ma anche lungo gli avambracci ( è il caso dei fondisti), esercitando in pratica i principi della magnetoterapia, rappresentando un “ cancello naturale” per lo stesso campo magnetico emanato dal nostro corpo.
RISULTATI A che cosa serve l’Aura? Molto semplice: a ottimizzare l’energia interna. In che modo? Fornendo un maggiore equilibrio sia fisico ( fondamentale soprattutto nello sci) che mentale ( utile in tutti gli sport), restituendo una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e quindi spingendo l’atleta a credere in un risultato positivo. Inoltre, favorisce una giusta postura ed evita gli eccessi e i movimenti errati. E’ sempre e comunque vantaggiosa? Ecco il punto: non tutti gli atleti che si sono sottoposti a questo particolare tipo di terapia hanno evidenziato progressi.
PRO- CONTRO Iniziando con il dire che si tratta innanzitutto di una pratica assolutamente lecita e dall’assoluto rigore scientifico, aggiungiamo subito che un azzurro dello sci alpino ne ha tratto giovamento più di altri: si tratta di Davide Simoncelli,
che sino alla passata stagione era afflitto da un persistente mal di schiena che aveva anche fatto pensare a un ritiro anticipato ( « Più di così non posso andare, ma è sfrustrante essere limitato in questo modo dalla schiena! » , disse sconsolato il campione trentino ai Mondiali in Val d’Isère). Simoncelli ha ritrovato continuità di rendimento, riuscendo finalmente a forzare anche in allenamento. Di contro, uno degli azzurri che invece ha buttato via l’Aura dopo un periodo di prova è Christof Innerhofer,
che non solo non è riuscito a incrementare la propria competitività ma addirittura ha fatto registrare un regresso di condizione.
EMICRANIA Anche qualche dirigente e un paio di tecnici hanno voluto testare l’Aura. Alcuni hanno provato soltanto un persistente mal di testa, altri hanno visto raddoppiare la propria energia e il proprio autocontrollo in situazione di stanchezza. Pare invece che il settore femminile dello sci alpino non sia stato ancora testato dall’Aura e questo, secondo alcuni, spiegherebbe un rendimento inferiore alle attese. Chi invece avrebbe tratto ulteriori benefici è Giorgio Di Centa, uomo di punta del fondo maschile.
CELLULARE L’Aura svilupperebbe un tale radiante campo magnetico da influenzare anche la ricezione dei cellulari. Chi applica sul proprio corpo una “ monetina” come quelle citate avrebbe maggiori difficoltà a interloquire con il telefonino. Ciò a ulteriore conferma di una precisa influenza che gli studiosi della Fisi stanno cercando di sfruttare nella giusta direzione. La notizia, lo ripetiamo, è top secret e gli atleti all’inizio della stagione erano stati consigliati a non prefferire verbo con chicchesia. Ma lo scorso week end a Cortina si parlava molto di Aura. E qualcuno era anche infastidito dal fatto che le donne dello sci non fossero state coinvolte.
fonte:
http://tosto-style.blogspot.com/2010/01 ... denti.html