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MessaggioInviato: 24 febbraio 2014, 16:33 
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Sci utilizzati: Master M-21, X-Drive 8.8 179, Ranger 108Ti 188,
Sorry... colpa mia.

Recupero buttando giù due righe:
Sabato:
Le condizioni meteo come detto prima erano non buone, forte nevicata notturna (30cm circa) ma sopratutto piste con condizioni decisamente variabili, infatti alcune erano state batture ma solo in alcuni punti e non in altri, situazione particolare ma anche interessante per testare al meglio il materiale.

Salomon XDrive 83
lungh: 175


Primo sci della giornata, io da quest'anno ho una certa passione per questa tipologia di sci (All Mountain) permettono di sciare in quasi tutte le condizioni, sono generalmente leggeri e di semplice gestione ma allo stesso tempo permettono di divertirsi sia passeggiando che tirando qualche bella curva.
Questo nuovo Salomon non si smentisce, decisamente agile e leggero in pista battuta dove basta una leggera pressione per fare belle curve e divertenti pieghe travo una sua particolare sintonia quando si arriva nella parte dove il gatto non è ancora passato, basta un leggero arretramente del busto che lo sci letteralmente si appoggia sulla coda ma non perde nulla in dinamismo e manovrabilità. Arrentrando poi l'attacco in caso di condizioni di fresca e basta ci guadagne decisamente la galleggiabilità.

Davvero un ottimo prodotto, versatile e divertente

Salomon Q98
lung: 180


Viste le condizioni sono passato da uno sci All Mountain direttamente a uno da freeride. La serie Quest nuova è decisamente cambiata, lo sci è stato irrigidito notevolmente, la punta ora non è più arrotondata ma completamente piatta, la cosa però che mi ha lasciato più perplesso è la coda, per uno sci da fresca sono abituato a volumi ben diversi... ma sopratutto a un'estremità ben più rialzata rispetto a quela trovata su questo sci che invece vagamente assomiglia a quella del BBR.
Dopo i primi metri mi accorgo che lo sci è tutt'altro che semplice da portare, la struttura è molto, ma molto rigida e sul battuto va decisamente bene nonostante un centro da 98 lo renda sicuramente impegnativo non perde in agilità, anzi è perfino divertente. Rigidità però che IMHO si paga in fresca, provo la nera praticamente vergine con neve fino alla coscia e lo sci non è semplice, forse i soli 180cm non aiutano ma praticamente sprofonda quasi sempre fino alla parte battuta della pista difatto mai galleggiando e rendendo la discesa decisamente faticosa.
Stessa cosa per la parte finale del percorso in cui la pista più affollata e i tanti passaggi creano le tanto odiate cunette che lo sci, proprio a mio parere per l'inusuale rigidità rende la sciata decisamente sofferta e troppo "saltellante".
Probabilmente non l'ho capito ma è uno sci troppo particolare e non mi è particolarmente piaciuto, sopratutto in quello che dovrebbe essere il suo ambiente.


Volkl Freeride One
Lungh: 186


Il ciccione per eccellenza della giornata con misure quali 138-116-130 e un raggio di ben 27.5m :mrgreen: ( avete letto bene 27.5m) doveva essere la superstar della giornata.
Tralasciamo i pezzi percorsi in pista visto che con uno sci del genere non avrebbe senso parlo solamente della parte che era molto più simile al freeride vero e che aveva messo in crisi il Salomon 98.
Difficicile esprimere un parere verò, questo è uno sci decisamente per altri dislivelli, una macchina da lasciar scorrazzare tra canali e i pendii montani di ben altro genere, la struttura non aiuta anche in una pista non battuta sopratutto se i tanti passaggi la vedono oramai rovinata. Tuttavia l'anima "selvaggia" dello sci si sente e sicuramente lo vorrei provare dove gli compete stare.

Ovviamente non riferisco dei pianti e "bestemmie" conclusive nel km che mi ha portato dalla nera allo stand... una sofferenza unica. :D

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MessaggioInviato: 24 febbraio 2014, 16:52 
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Sci utilizzati: Head iSL RD, Head REV 85
Manbat ha scritto:
thefabius ha scritto:
Perdonami, piccola domanda: per il Volkl, sei sicuro fosse il GS (che è rosso) e non il suo omologo RC (che è bianco e arancione)?


Penso che tu abbia ragione, avrei dovuto scrivere "rosso". Non c'era traccia di bianco nel modello che ho provato io. Grazie.



OK, chiarissimo, grazie.
Lo chiedevo solo per capire con certezza quale fosse lo sci cui ti riferivi, ovviamente

thefabius!


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MessaggioInviato: 24 febbraio 2014, 17:22 
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Sci utilizzati: Head Rock n Roll 180 / Atomic Redster D2 GS 178
Eccomi qui, io che sono l'uomo catalogo :professore: :professore: per eccellenza vi butto giù due righe a commento delle prove fatte.
Sciatore:
Altezza: 174Cm
Peso: indefinito
Livello: scarso
Scarponi utilizzati: Atomic Rt Ti 130

Sabato: condizioni di neve: nevicata abbondante nella notte con 30cm di fresca fondo molto morbido e alcuni tratti di piste non battute.

Rossignol Experience 88 (lunghezza 180cm)

Primo sci che prova al sabato mattina, è il nuovo Experience di Rossignol. Differisce dallo scorso anno in quanto hanno applicato la Air Tip Technology (già usata sulla serie 7) ad uno sci prettamente di pista, risultato? ottimo lavoro.
Già si sapeva che Rossignol aveva lavorato molto bene a livello di sci racing (Mark docet) ma non mi immaginavo che portassero a questo livello uno sci prettamente da pista ma che non disdegna certo le situazioni impegnative come quelle di sabato.
La struttura c'è tutta e si sente, lo sci sotto al piede è largo il giusto per essere utilizzato a 360° il raggio intorno ai 18mt rende lo sci molto polivalente e piacevole in tante situazioni, sia su curve larghe che su quelle più strette, anche se qui il centro largo di certo non aiuta.
L'entrata in curva è veloce e precisa, il rocker è presente, non tanto pronunciato ma aiuta in inserimento curva, ed in percorrenza la struttura dello sci lavora molto bene ed ha una risposta elastica ma non brusca, anzi è docile e risponde come ci si aspetta.
Secondo me decisamente un ottimo prodotto, ideale per sciatori sicuramente buoni che cercano un secondo sci adatto a tutte le condizioni o per chi vuole un unico sci.

Salomon QLab (lunghezza 190)

Secondo sci alla prova è il Salomon, nuovo di zecca della nuova linea Q, che visto li sembrava adattarsi alle condizioni di sabato (neve molle e fresca in pista), il centro è di 109 e il raggio >20mt, visto così sembra un semplice sci da freeride invece è un vero putrellone di derivazione super-race, infatti è un LAB (sigla di Salomon per le loro derivazioni dal reparto gara), struttura di un gigante FIS ma centro allargato.
Insomma lo sci non è quello che ci si aspetta, non gira per niente facilmente anzi ci vuole una gamba da Mazinga Zeta per farlo girare in 30cm di fresca, su ripido della Croda Rossa (nera) non ho fatto mezza curva in grazia, ha bisogno di velocità per sfogare tutta la struttura.
La punta è alleggerita con struttura a nido d'ape, mentre la coda è piatta e durissima (per uno sci da freeride ci si aspetta una coda rialzata o addirittura rockerata), diciamo che lo sci sul battuto (dire duro è un offesa...) si comporta meglio che nella fresca, dove gira abbastanza facilmente e tiene anche bene.
E' uno sci sinceramente non per tutti (e sicuramente non per me), che poco si avvicina alla mia idea di sci da freeride, ma che a chi è dotato di ottima tecnica e gamba magari qualche soddisfazione la darà.

Volkl Mantra (lunghezza mi pare 183)

Ultimo sci del sabato, è il Mantra, differisce dal vecchio modello per struttura e larghezza del centro che passa da 98 a 100 (cambia poco...)
Il Mantra è sempre stato uno sci dato da Volkl come 50% off-piste e 50% on-piste questo perchè al struttura è sempre stata dura, e questo nuovo non differisce di molto.
Provato anche questo con i soliti 30cm di fresca sulla nera, si riesce a girare molto meglio del Q-Lab ma galleggia poco e si affonda abbastanza nella neve.
Diciamo che è un buono sci ma non spicca in niente ma non fa male niente, un pò anonimo dal mio punto di vista, e il mio feeling con Volkl (mai nato) continua a non esserci, lo sci è sempre un pochino troppo secco e non reagisce come piace a me.

A più avanti per la puntata di domenica!!!

yo

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...per gli AMICI...UOMO CATALOGO


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MessaggioInviato: 24 febbraio 2014, 19:13 
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Sci utilizzati: Rossignol FIS GS-SL
Mi potete dare la recensione di qualche sci da SL?
Urge

Grazie

Cris

Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere..
Da Treviso con puro spirito rugbysta Veneto.


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MessaggioInviato: 24 febbraio 2014, 22:34 
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Sci utilizzati: Dynastar Course Pro 184 + Atomic XT 182 +...
Inizio anch'io a mettere la lista degli sci provati, poi con calma metterò le mie "impressioni di guida".

Sabato:
Salomon XDrive 83 176
Atomic Automatic 109 189
Völkl Mantra

Domenica:
Atomic D2 GS 178
Head WC iSpeed 185
Rossignol Hero LT 176
Salomon XDrive 83 176

Gli sci provati non sono molti, vuoi perché non sempre erano disponibili in misura adeguata per me, ma soprattutto perché ho dedicato più tempo a sciare con ciò che mi piaceva piuttosto che continuare a cambiare modelli uno dietro l'altro.

Sapete cosa significa cercare di imparare a sciare a 36 anni?
Rendersi conto di essersi persi trent'anni di divertimento! Ma meglio tardi che mai!


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MessaggioInviato: 24 febbraio 2014, 23:07 
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Località: Parigi
Sci utilizzati: Rossignol 9GS Tpx 2014, Experience 84 2016
Ok, proviamoci....

Sabato ero molto contento delle condizioni meteo, perchè era da un po' che avevo voglia di provare sci "ciccioni"....

Il primo che prendo è
l'Atomic Crimson, lunghezza 178, centro da 86. Che dire....boh, uno sci strano, mai sciato con degli aggeggi simili. In pista li sento un po' impacciati, poi mi butto sulla Holzriese. La pendenza non spaventa, perchè la neve ha notevolmente addolcito il pendio. La pista però non è battuta, quindi scendo con la neve che mi arriva quasi a mezza gamba. Non vedo gli sci ma non importa....loro vanno, e vanno anche discretamente bene. Non è scoccata la scintilla però, forse troppo lontani da quello cui sono abituato.

Cambio e inforco gli XDrive 80. Qua è tutta un'altra musica. Più stretti al centro, più "sci", ma anche molto più morbidi, facili, intuitivi. Con la neve fresca di sabato, divertentissimi, vanno ovunque e ci vanno bene. Li tengo anche per la gara. Riprovati la mattina dopo (alle 8.30) su neve più compatta mi hanno però un po' deluso....forse troppa poca struttura per condizioni più normali.

Proviamo una via di mezza....Rossignol Experience 84. E sono una gran via di mezzo. Strutturati come gli Atomic, ma intuitivi e facili come i Salomon. Forse il migliore dei tre, peccato (a posteriori) non averlo provato domenica. E poi hanno una gran grafica.

Ultimo sci di sabato, Head Magnum. Non li avevo mai provati.....e che dire, anche se hanno perso l'originale vocazione all-mountain, se la cavano alla grande, godibili su livello dei Salomon quanto a facilità e piacevolezza.

Domenica condizioni un po' diverse (ma neve non certo dura....) e si cambia tipologia di sci.
Cominciamo col pezzo da 90....e non parlo del centro sci: Rossignol Master 21. Avevo provato i vecchi a novembre...questi mi sembrano un filo più facili, più maneggevoli e piacevoli. Li provo sulla Holzriese e da metà pista li lascio andare.....impressionanti. RImane però la sensazione che siano "troppo" per me, almeno al livello cui sono adesso. Insomma, uno sci che si fa portare da tutti, ma che non è per tutti.

Cambio e mi butto su un altro grande classico che ancora mi mancava: Head WC i.Speed in misura 180. Ecco, qui la sensazione provata coi Master sparisce: è uno sci adatto a me. Un po' più morbido, più facile, ma al tempo stesso precisissimo e stabilissimo se lo lasci correre. Sembra di averlo ai piedi da sempre, davvero fantastico.....ma non dico nulla di nuovo, visto che da quanto ho sentito è sostanzialmente uguale al vecchio.

Ok, basta coi GS, si passa agli SL. Mi butto su Volkl, prima volta che provo qualcosa di questa marca. Come anticipato alla presentazione.....leggeri, leggerissimi, una piuma. La cosa non mi entusiasma....inizio ad andare (dritto) e beh, la punta sbatte, sebbene ammortizzata dall'Uvo. Mi butto sulla Holzriese e.....giù il cappello, niente da dire, gli sci fanno il loro: leggeri, poco stancanti, ma allo stesso tempo performanti come dovrebbe essere uno slalom. Complimenti a Volkl, ma con uno sci cosi leggero la scintilla per me non scatta.

Lascio i Volkl e salgo su un mio grande pallino: Head WC i.SL. Che dire....sono sempre loro. Questi non sono leggeri come i Volkl, e la cosa non mi dispiace. Mi faccio la sciata più divertente del week-end sulla Holzriese, curvando e poi curvando e poi curvando e poi ancora curvando.....fantastici.

Purtroppo i Rossignol da slalom (ST) non sono disponibili (a novembre a carezza mi erano piaciuti anche più degli Head, su neve molto dura) e allora vado su Atomic D2 SL. I vecchi non mi avevano entusiasmato.....ma qui abbiamo nuova struttura, nuove geometrie, nuova piastra che ti aiuta a stare centrale. In mano sono molto pesanti, ma ai piedi.....belli belli belli. Un pelo sotto gli Head quanto a pastosità e facilità, forse un pelo sopra quanto a reattività. Mi sono piaciuti davvero tanto, li ho tenuti fino alle 12.45 facendo due volte il "giro" solito....davvero uno spasso, saltano tranquillamente anche sui cumuli di neve riportata (anche gli Head, naturalmente) e quando salti giù dalla cunetta e atterri sul pezzetto più duretto si piantano li e girano.....davvero bellissimi.

Riassumendo, cosa mi sarei portato a casa fra tutti quelli provati? Fra i ciccioni, probabilmente il Rossignol. Fra i race, alla fine è lotta a due fra il gigante e lo slalom di casa Head (incalzato un po' dall'Atomic). Però non ho provato nè i Rossignol Elite, e ho lasciato giù l'Atomic XT.....

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MessaggioInviato: 24 febbraio 2014, 23:25 
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Iscritto il: 9 febbraio 2007
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Inutile dire che per un appassionato di materiali come me Passo Monte Croce è l’evento della stagione. Al di là di poter stare in compagnia di amici vecchi e nuovi, di sciare insieme e di passare quattro giorni a ridere e scherzare, dal punto di vista tecnico poter avere a propria disposizione materiale che in molti casi arriverà nei negozi non prima della prossima stagione, poter confrontare sulla neve modelli simili nelle stesse condizioni, avere al tuo fianco tecnici preparati e disponibilissimi a darti tutte le informazioni che desideri o un consiglio su questo o quello sci, ritengo sia il massimo per chi ama questo sport. Se poi, come in questo caso, hai anche la fortuna di farti qualche pista con un ex campione di Coppa del mondo, come Heinz Schilchegger, che Atomic ci ha portato apposta per l’occasione come “tutor” per seguirci nei test dei propri modelli, cosa puoi volere di più? Per altro, Heinz è stato di una disponibilità assoluta, sia sugli sci (e, ca va sans dire, è uno spettacolo vederlo all’opera) sia quando gli sci li toglieva e si metteva a nostra disposizione come uno degli altri addetti delle case. Permettetemi quindi ancora un ulteriore ringraziamento a Mark ed alle case che veramente hanno fatto il massimo per rendere questo evento – come al solito – unico e fantastico.

Veniamo al test. Ognuno lo vive a modo suo. C’è chi è intenzionato ad acquistare un nuovo sci ed allora prova quei modelli che ritiene possano fare al caso proprio, individua quei due o tre che gli interessano, magari ci fa più giri, poi spesso il giorno successivo ritorna su quello che lo ha soddisfatto di più. C’è chi invece è interessato ad una data tipologia di attrezzi ed allora prova quasi esclusivamente gli sci che ne fanno parte, ecc. E c’è chi come me invece prova proprio per il piacere di farlo, di confrontare attrezzi con caratteristiche diverse per saggiarne le differenze, per cercare quelle sensazioni che ogni modello è in grado di trasmettere a chi ci sta sopra, per poi scambiare le proprie opinioni con gli altri tester e verificare se condivise o meno. E poi, devo ammetterlo, tentare di mettere in ordine le sensazioni provate e metterle per iscritto, mi piace da matti… ma questo lo sapete già da anni :D Quindi, se siete interessati, mettetevi comodi perché quest’anno di cose da dire ce ne sono tante…

Ancora una premessa, però. Ognuno ha il proprio modo di sciare, ha il proprio background ed il proprio bagaglio tecnico. Anche tra noi partecipanti al test ci sono molte differenze: c’è chi come me arriva dalla vecchia scuola e chi invece ha iniziato direttamente con gli sci carving, c’è chi ama le curve strette e chi invece gode soprattutto alla ricerca della velocità, ci sono ex agonisti e chi non è mai sceso tra i pali, c’è chi scia da anni e chi invece ha iniziato solo da poco. E’ chiaro che tutte questi fattori influenzano in modo significativo il parere che poi ognuno ha di un certo attrezzo. Magari uno sci che uno giudica pastoso, qualcun altro lo può trovare troppo impegnativo oppure un attrezzo che uno ritiene troppo nervoso, un altro lo considera docile ed armonioso. E’ doveroso sempre tenerne conto.

Entriamo però in argomento (era ora, direte voi…). La scorsa stagione, anche se come sapete tutti avevo potuto partecipare solo alla prima giornata, avevo provato soprattutto sci da SL, oltre alle principali novità presentate, quest’anno quindi ho privilegiato soprattutto i modelli a raggio lungo, anche per le condizioni della neve che non consigliavano certo di andare sugli SL, ed ho tentato di recuperare alcuni attrezzi che non ero riuscito a provare (come l’Atomic Xt o il Salomon Xrace in misura lunga) e riprovare alcuni modelli che lo scorso anno per un verso o per l’altro mi avevano lasciato un po’ perplesso, come la gamma supershape di Head.

Le condizioni nivometeorologiche sapete tutti quali erano: neve morbida, con alcune piste non battute il primo giorno dopo i trenta centimetri e passa di fresca venuti nella notte e sole, neve perfetta all’inizio e poi ancora neve morbida che dopo un po’ ha ceduto, il secondo giorno di test. Nel prosieguo, ho diviso i modelli provati per marca, ma proprio perché le condizioni sono spesso cambiate anche nel corso della stessa giornata, preciserò in quali condizioni ho provato i singoli modelli.


ATOMIC

Atomic XT
È il primo sci che ho provato sabato mattina, con Flyhangler, che però ha scelto un D2, Gardoso, munito di XT e con Heinz Schilchegger, anche lui con XT d’ordinanza, come tutor d’eccezione. Siamo partiti sulla rossa perfettamente battuta e poi, seguendo Heinz, siamo andati a farci la pista dello skilift in neve fresca. Avevo voglia di provare questo modello, che nelle passate edizioni mi era sempre sfuggito e devo dire che ne valeva veramente la pena. In pratica si comporta come uno slalom da 175, quindi somma l’estrema facilità nel girare di uno slalom alla tenuta di un GS. E’ un lampo, ma ti dà veramente sicurezza averlo sotto ai piedi e mi è sembrato estremamente facile. Rispetto ad un SL FIS, non dimentichiamoci che ne ha la struttura, ha meno “rimbalzo” a fine curva, il che lo rende meno impegnativo anche nelle curve strette raccordate. Paradossalmente, me lo sono goduto anche in fresca, anche se non è certo il suo campo d’azione come non lo è per me, ma avere davanti uno come Schilchegger che ti fa da traccia aiuta e come. ;)
Il nuovo XT, come tutta la nuova serie race di Atomic, monta la nuova piastra che aiuta a mantenere la centralità dello sciatore su tutto l’arco di curva. Ero un po’ dubbioso su questa novità, ma devo ammettere che la cosa funziona effettivamente, e l’ho verificato sia sull’XT, sia sul D2 GS. In pratica, su tutto l’arco di curva, ma soprattutto in chiusura, si ha proprio la sensazione che lo sci agevoli sempre l’intenzione dello sciatore, Lo si avverte soprattutto in uscita di curva, dove si sente anche se in modo impercettibile l’effetto “innalzamento” del tallone, che agevola la chiusura e lo svincolo successivo. Non è una sensazione marcata e dopo qualche curva non ci si fa nemmeno più caso, ma il tutto si traduce nel rendere più armoniosa la sciata e a conti fatti, rende lo sci più piacevole e meno stancante.
Cosa aggiungere d’altro? Promosso a pienissimi voti, e adesso capisco chi la scorsa stagione, dopo averlo provato, se lo è comprato seduta stante (vero Cesare?).


Atomic D2 GS Redster 178
L’ho preso subito dopo l’XT ancora con pista sufficientemente liscia. Lo avevo provato due anni fa e non mi era piaciuto. Il rocker troppo accentuato non mi convinceva e non era adatto al mio modo di sciare. Quest’anno è stato completamente rivisto: il rocker è quasi sparito e non lo si avverte praticamente più, in compenso la nuova piastra gli conferisce una “dolcezza” che su un Atomic race non avevo mai riscontrato. Attenzione, però: dolcezza non significa mancanza di personalità, anzi. Questo nuovo GS mi sembra abbia acquistato quella fluidità di comportamento che hanno sempre avuto i GS FIS della casa e che invece non ritrovavo sui modelli negozio, sempre più scorbutici e secchi nelle risposte. Viste le condizioni della neve non sono riuscito a farlo correre più di tanto, ma qualche bella tirata l’ho comunque fatta e mi è sembrato che lo sci mi assecondasse sempre in tutte le condizioni e rispondesse in modo ottimale. Lo metti sulle lamine e lui va che è un piacere, dandoti sempre l’impressione di avere dei margini spaventosi. Forse chi è abituato agli Atomic “putrellosi” di qualche tempo fa può restare un po’ deluso, ma chi invece predilige l’armoniosità nelle risposte sarà sicuramente più che soddisfatto di questo nuovo modello.


HEAD

Head WC Gsx 177
Stefano Silvestri mi conosce ormai da qualche anno, ho avuto il piacere di sciare qualche volta con lui, sa come scio e sa perfettamente quali sono i miei gusti in fatto di materiali. Per questo, quando sabato mattina mi ha consigliato di provare questo nuovo modello ero convinto di andare sul sicuro. Questo sci, mi ha spiegato Stefano, è derivato dal wc i.speed di cui riprende la veste grafica, ma è stato alleggerito, non monta il kers e viene proposto con attacco (se ho capito bene) pr12 che montavano i supershape della scorsa stagione, senza piastra triflex. Verrà commercializzato solo in alcuni Paesi, fra cui l’Italia, probabilmente (ma questo Stefano non lo ha detto) per accontentare tutti gli orfani del vecchio supershape speed e si colloca nel listino Head, appena sotto la gamma Performance di cui fanno parte proprio i supershape. Purtroppo la neve ormai è quella che è, qualche tratto ancora in buono stato, il resto a mucchi. In ogni caso, questo bel scietto, fin dalle prime curve mi è apparso facile, leggero e maneggevole, è un i.speed “depotenziato”, più facile e meno impegnativo da sciare rispetto al fratello maggiore, spiccatamente derivato dai FIS. Dell’i,speed però riprende la rapidità nel cambio spigoli che lo rende piacevolissimo in serpentina, tanto da ricordare molto il primissimo supershape speed per vivacità e “giocosità”. Naturalmente, sarà da rivedere sul duro, se non addirittura sul ghiaccio, ma almeno come prima impressione, mi sembra uno sci riuscito, che consiglierei a sciatori non particolarmente pesanti che vogliono un rc senza fronzoli, non particolarmente impegnativo da sciare, ma comunque in grado di offrire buone prestazioni.

Head WC Rebels i.speed 180
Ci sono degli sci con cui trovi da subito un feeling particolare; ci sali sopra, fai due curve e ti sembra che chi lo ha progettato lo abbia fatto pensando a te, al tuo modo di sciare, alle tue preferenze. Beh, io tutto questo l’ho trovato in questo modello, già a partire dalla prima edizione. Da allora, e ormai qualche anno è passato, l’ho riprovato in tutte le versioni che la casa ha proposto e con personalizzazioni anche estreme in termini di preparazione effettuate da qualche amico e mi sono sentito sempre completamente a mio agio. Uno sci perfetto, a mio parere, senza difetti, facile sempre, ma entusiasmante in tutte le condizioni che si possono incontrare. Ed anche quest’ultima versione, praticamente invariata rispetto alla precedente se non per la grafica, l’ho trovata splendida, sia sulla pista ancora ben tirata in alto dove lo sci è sempre preciso e stabile, sia nella pappa che si è formata nell’ultimo tratto per arrivare ai gazebo, dove naturalmente fatica un po’, ma se la cava sempre comunque bene. Magari in termini assoluti non è performante come il Master o non ha la rapidità di inversione dell’XT, ma fa dell’equilibrio in ogni frangente il suo vero cavallo di battaglia, ed è un cavallo vincente. Se non avessi uno sci e dovessi comprarne uno da usare come sci unico, sicuramente prenderei questo.

Supershape i.speed 177
Un anno fa di questi tempi eravamo qui a scrivere di questo sci e dello stravolgimento che la casa austriaca aveva apportato al suo modello di maggior successo. A questi commenti erano poi seguite una serie di polemiche, qualcuna anche di troppo ahimè, ed il formarsi di due opposti schieramenti, quello dei pro e dei contro il nuovo ss speed. Soprattutto al nuovo modello in molti, io compreso, pur riconoscendogli una generale piacevolezza nella sciata, rimproveravano una certa mancanza di nerbo, che gli toglieva quella sportività e reattività tipica di un race carve degno di tal nome. Non so se Head abbia preso o meno in considerazione queste critiche, ma in questa stagione ha modificato la piastra inserendo una molla in più (la nuova si chiama triflex) et voilà, come per incanto lo sci ha cambiato completamente carattere, ritrovando quel pelo di cattiveria che il modello precedente aveva smarrito. Se l'entrata in curva continua ad essere da riferimento, infatti, il prosieguo e la chiusura della curva hanno riacquistato la verve che si era in buona parte smarrita. Lo stesso rocker sembra meno accentuato, forse sempre merito della nuova piastra che ha reso tutto lo sci più rigido, considerando che la struttura è rimasta inalterata. Fatto sta che lo sci è più reattivo, più immediato nelle risposte e anche facendolo correre un po’ (è sabato, la neve è solo in parte ancora piacevole da sciare) non mostra il minimo segno di cedimento.

Supershape Magnum 170
Visti i risultati raggiunti con il ss speed provato il giorno prima, ero curioso di verificare se la cura della piastra triflex avesse inciso in modo significativo anche sull’altro modello di punta della serie supershape, il magnum. Quindi, sceso dal wc i.speed mi sono fatto consegnare un magnum, nella misura più lunga disponibile, il 170. E devo dire che anche qui la risposta è positiva, lo sci si comporta in modo brioso, mantenendo le sue proverbiali doti di galleggiabilità nella neve molle, ma piacevolissimo da far carvare dove la pista è ancora liscia. Il polivalente per eccellenza di casa Head sicuramente è tornato in ottima forma, trasmettendo estrema confidenza allo sciatore ed una indubbia piacevolezza complessiva. Personalmente lo prenderei un po’ più lungo, perché, soprattutto nelle curve ampie, il 170 perde un pochino di precisione e obbliga a starci sopra in modo importante se si vuole mantenere la traiettoria, ma c’è anche da dire che io ho un po’ il pallino per le misure lunghe.



ROSSIGNOL - DYNASTAR

Rossignol Hero Elite LT 176
Questo sci, provato la domenica come primissima scelta, quindi con temperatura a meno 10 gradi, neve perfetta e piste tirate a puntino, è la degnissima evoluzione del GS9 Cascade della scorsa stagione e viene proposto in due versioni, una con piastra “negozio” ed una con piastra “gara” (non chiedetemi i nomi delle due piastre perché non li so). Io l’ho provato nella versione con piastra gara. Rispetto al precedente modello, mantiene la tecnologia cascade ed il rocker molto leggero, ma viene aggiunta, come sui modelli FIS e Master, la nuova impostazione prop tech: in pratica lo strato superiore in titanal presenta dei tagli longitudinali nella punta dello sci, per facilitarne l’ingresso in curva e la successiva deformazione. Il tutto si traduce sul campo in una facilità incredibile nello stretto, un’entrata in curva favolosa, una stabilità da urlo al crescere della velocità ed una precisione assoluta nel mantenere la traiettoria; tutte caratteristiche molto simili a quelle del fratello maggiore master e dei FIS della casa francese che avevo provato nelle scorse stagioni. Rispetto al master è più facile ed immediato, meno cattivo probabilmente, ma non si distanzia molto in termini di performance assolute. Un grande sci, che sono sicuro otterrà un ottimo successo, perché è la risposta ottimale per chi vuole uno sci “negozio”, quindi meno impegnativo di un “gara”, ma con prestazioni molto simili ai gara stessi.

Rossignol Master 21 - 180
I FIS della casa francese, il 183 donne in particolare, nelle ultime stagioni sono stati probabilmente, tra i “gara”, i più piacevoli da sciare in campo libero. Ed in questo modello, derivato direttamente dai FIS, si ritrova intatta questa piacevolezza. L’ho provato subito dopo l’Hero, ancora con piste vuote e neve dura e ne ho ritrovato la facilità, l’intuitività nell’inserimento in curva, il sostegno durante tutto l’arco della stessa e, dulcis in fundo, uno svincolo immediato. Il passaggio lamina-lamina è da sballo, se lo fai correre sta lì e non batte ciglio, senza una minima vibrazione o una sbandata millimetrica. Un vero rasoio, uno sci “sincero” nelle risposte che trasmette. Rispetto all’Hero è più rigido, più impegnativo e probabilmente più stancante se sciato otto ore, ma è il prezzo che bisogna pagare per avere ai piedi un purosangue vero, com’è questo splendido sci. Sicuramente (i.speed a parte, ma lì è una questione di feeling) lo sci che mi è piaciuto di più in questa sessione di prove.


Dynastar speed course pro 178
È il cugino dell’Hero, marchiato Dynastar, la new entry tra le case che fanno parte della “scuderia” di Mark. Era la prima volta in assoluto, credo, che salivo su uno sci della casa francese e, avendolo provato subito dopo Hero e Master, a dire la verità, temevo di rimanere deluso. Invece lo speed course pro mi ha sorpreso veramente. Non è un GS negozio o un derivato dei gara, ma un race carve vero, che quindi non cerca la prestazione assoluta a tutti i costi, ma la fruibilità e la piacevolezza della sciata. E’ facile ed intuitivo e risulta divertente su tutti gli archi di curva, galleggia discretamente nella neve mossa e nelle cunette di quella riportata, mostrando anche una polivalenza inaspettata in uno sci di questo tipo. Passare da una serie di curve strette ad una ad ampio raggio e poi tornare allo stretto, è lì che dà il meglio di se. Ottimo sci, quindi, per chi vuole un attrezzo da sciare a tutto campo ed in ogni situazione, in relax magari, ma capace di farsi rispettare quando si pigia il pedale dell’acceleratore.


SALOMON

Salomon XRace 180
Provato domenica in condizioni di neve ancora accettabili. Lo scorso anno avevo provato il 165, ma non ci avevo instaurato il giusto feeling, avevo quindi veramente voglia di fare un giro con la versione più lunga, il gs, che per altro ha trovato un numero ampissimo di estimatori. No, devo dire che proprio non mi ritrovo con questo sci. Rispetto a tutti gli altri gs/rc provati, l'ho trovato eccessivamente morbido, lento nei cambi, macchinoso. Ci ho fatto un paio di piste andando a cercare apposta dei tratti lisci in cui tirare qualche bella curva, ma non mi ha mai dato la confidenza che invece mi infondono altri modelli. Non sto dicendo che non è uno sci valido, altri tester se ne sono letteralmente innamorati e qualcuno è deciso a prenotarlo, se già non lo ha fatto, sto dicendo che non è il mio sci.

Salomon Q98 180
L'ultimo sci che ho provato sabato, in neve a mucchi alti mezzo metro, per provare anch'io un "ciccione" adeguato alle condizioni delle piste. Purtroppo con Salomon quest'anno non ho proprio avuto fortuna. Lo sci che mi hanno dato da provare - uno dei pochi disponibili vista la richiesta - montava una piastra-attacco che lo irrigidiva in modo eccessivo, rendendolo un putrella che spianava tutto quello che si trovava davanti, impossibile da deformare, almeno per me, ma in grado nel contempo di distruggermi le gambe, se avessi insistito. L'ho riconsegnato dopo una pista senza alcun rimpianto.


VOELKL

Voelkl Racetiger Speedwall UVO GS 180
Il nuovo Racetiger è stato modificato notevolmente rispetto alla serie precedente. È stato introdotto il rocker, anche se relativamente poco incisivo, e monta il sistema ammortizzante UVO introdotto lo scorso anno dalla casa tedesca su alcuni modelli - anche gara - ed utilizzato in coppa del mondo soprattutto nelle gare di slalom. Del vecchio modello mantiene l’estrema leggerezza, ma acquista un look veramente molto accattivante. Sulla neve, dico la verità, però sono rimasto un po’ perplesso. A bassa velocità è entusiasmante, probabilmente il più maneggevole di tutti i GS-RC che ho provato in questo test: si passa da una lamina all’altra in modo incredibilmente rapido, tanto da non aver nulla da invidiare ad uno specialista di questo genere come l’Atomic XT, ma nelle curve ampie e ad alta velocità perde di immediatezza, sembra quasi che voglia andare dritto e si fa fatica a svincolarlo. Più si va forte e più diventa difficile farlo girare, per poi tornare docile, non appena la velocità diminuisce ed il raggio di curva si accorcia. Non so se magari lo sci che ho avuto a disposizione io avesse una preparazione particolare (non dimentichiamoci che in pratica stiamo parlando di attrezzi di preserie) ma mi ha dato questa sensazione, per altro condivisa anche da altri tester che lo hanno avuto a disposizione. Da riprovare sicuramente.


Se siete arrivati a leggere fino a qui, grazie di cuore. :D


Ps: come di consueto riporterò in seguito queste note, con le opportune modifiche dovute al diverso contesto, anche su SF.

Felicità è: 8.30 del mattino, Hernegg, 20 cm di fresca ed i Monster che fanno la traccia.


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Renn ha scritto:
Se siete arrivati a leggere fino a qui, grazie di cuore. :D


È stata una lettura piacevolissima Renn. Precisa ed allo stesso tempo scorrevole.

Grazie a te! :pollicesu:

#WhatsYourLimit


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@Renntiger, che belle recensioni, complimenti! Grazie.


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bellissimo leggere le vostre recensioni. Dalle prime che ho letto avete confermato le impressioni e le idee che mi ero fatto leggendo qua e là.
Capitolo dynastar: mi sembra che sia un ritorno in cripta, tanti anni fa era venduta da Mark. Conosco pochissimo questa marca e la gamma, per caso avete da consigliare un qlc link con il catalogo 2014/15?

Ciaoooo
bisarz


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renntiger ha scritto:
Inutile dire che per un appassionato di materiali come me Passo Monte Croce...........................................


Se siete arrivati a leggere fino a qui, grazie di cuore. :D


Ps: come di consueto riporterò in seguito queste note, con le opportune modifiche dovute al diverso contesto, anche su SF.


Grande Renn, sempre recensioni di primordine, bravissimo........... :applauso: :applauso:

Claudione


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Le recensioni di RENN ....... CHAPEAU!!!!

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AleDese ha scritto:
Io invece la penso al contrario di Renn :mrgreen:
Quando ci sono le condizioni di Sabato non si sale sopra nulla sotto il 90. :wink:

Anche perchè citando quello che dici... visto che Heinz scia in fresca con gli XT io meglio che me ne resti lontano. :D


Sabato:

Volkl Freeride One 186
Salomon XDrive. 83 183
Salomon Quest Max 98 180


Ciao Ale...dei Salomon XDrive. 83 , ricordi la misura sotto la 183cm quale è?

:)

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"La montagna non è solo panorami, prati, libertà, è anche superamento dei proprio limiti e delle paure nascoste dentro di noi.

E', soprattutto, silenzio per ascoltare, finalmente, i propri pensieri."


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grazie renn... (e grazie a tutti quelli che condividono qui le proprie impressioni)
per quelli che non partecipiamo a PMC è un piacere poter leggere questi feedback.

inoltre è proprio curioso come, senza conoscerci di persona, il fatto di seguire da anni le vostre recensioni aiuti a mettere nel giusto contesto le opinioni di ognuno di voi... ad esempio, leggo da un po' di anni le recensioni di renn... e penso di capire meglio i suoi riscontri potendo metterli in prospettiva 'storica'...
grazie ancora


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MessaggioInviato: 25 febbraio 2014, 10:17 
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Sci utilizzati: Head iSpeed WC
Ciao

E' il mio turno, questi gli sci che ho avuto modo di provare divisi per giornata.

Head Rev 80
Head Supershape iSpeed
Head Rev 90
Dynastar Powertrack
Salomon X Drive

Head Rev 85
Head iSpeed Worldcup 180
Head Supershape iSpeed
Head iGSX
Atomic Redster D2

Per chi non lo avesse intuito mi sono concentrato su Head, mi interessavano diversi modelli e comunque man mano che li provavo aumentava la curiosità. Qualche divagazione per confronto ma che comunque ha confermato la sensazione globale.

Prima giornata fondo battuto con riporto di neve fresca, ascoltiamo il suggerimento dei ragazzi di casa Head...

Rev 80

Non sono stato particolarmente attirato da questa tipologia di sci, ma in fondo è giusto ascoltare chi ne sa più di te e provare cose nuove, le scoperte potrebbero essere interessanti. Normalmente in queste situazioni di neve ho seguito la filosofia che qualsiasi sci può essere utilizzato, basta lavorarlo a dovere. Fatica e impegno da mettere in conto. Il Rev mi ha aperto nuovi orizzonti, ho trovato che facilitasse enormemente la sciata. Leggero nella manovra, stabile, pronto alle variazioni di direzione, sui mucchi e salti non faceva una piega rendendo dolci i passaggi. Tanto con il mio iSpeed sento ogni minima variazione del fondo tanto con questo ti godi la sciata infischiandotene di cosa passa sotto le solette. Davvero eccellente.

Head Supershape iSpeed

Volevo fare un confronto, capire come ci si potesse trovare in quelle condizioni di neve con una sci completamente diverso e pensato per ben altre situazioni. In effetti quando lo ho chiesto mi hanno guardato come un deficiente, e non è detto che non lo sia. Comunque lo Speed ha confermato quello che mi aspettavo, sciabile a patto di lavorarci ma sicuramente molto più impegnativo del Rev precedentemente testato. Molto sensibile al fondo, nervoso, infastidito dai canali che si stavano formando in pista. Difficile dire se questa versione in queste condizioni è più facile di quella con cui scio normalmente, ma questo non ha molta importanza. Si capisce che benché sciabile tranquillamente le condizioni non sono le migliori per questo ferro. Del resto si trattava di togliermi una curiosità, in programma c’era comunque un test per la giornata successiva dove le previsioni davano condizioni meteo adatte.

Rev 90

Tornato allo stand c’era disponibile il Rev 90, mi incuteva un po’ di timore con quella misura così importante ma ancora una volta mi fido dei ragazzi Head. Nel frattempo le piste con i diversi passaggi peggioravano. Beh il 90 è stata davvero una rivelazione, divertimento puro. Passatemi questo paragone: se uno Speed è un Gocart questo è un 2CV. Qualsiasi cosa passa sotto non c’è problema, lui va tranquillo dando una sensazione di controllo e sicurezza totale. Puoi andare dove vuoi, fare quello che vuoi, lui ti segue e asseconda docile. Davvero bello.

Dynastar Powertrack

Passando allo stand Dynastar (un vecchio amore) provo i Powertrack. Non mi ci sono trovato. Probabilmente (o sicuramente) per limiti miei li ho trovati più nervosi e scorbutici. Dove con gli Head giravo fluido e rotondo questi diventavano più secchi, con prese di spigolo più brusche. Ripeto probabilmente questa cosa è dovuta più allo sciatore che allo sci, ma alla fine il feeling che mi hanno restituito non mi ha entusiasmato. Forse con una sciata più aggressiva e meno rotonda si sarebbero potuti apprezzare maggiormente, ma qui si entra nel mondo dell’ipotetico.

Salomon XDrive

In ultimo provo i Salomon. Meglio dei Dynastar ma ancora peggio dei Rev. Meno bruschi più progressivi, più godibili ma ancora un gradino sotto i Rev. Come per i Dynastar vale il discorso sciatore, ma dato che non siamo tutti uguali alla fine anche questi Salomon non entrano nella lista dei desideri.

Alla fine di questa prima serie di test vedo vacillare alcune convinzioni. E’ vero che qualsiasi sci può essere utilizzato su qualsiasi neve, basta avere il manico e ci sono innumerevoli esempi di questo, ma è anche vero che con ferri più adatti per uno sciatore medio l’impegno fisico può calere e il divertimento aumentare. Questo tema sarà magari oggetto di discussione con Renn alla prossima pizzata 

Domenica, piste tirate e temperatura discreta (qualche grado in meno lo avrei preferito).

Rev 85

Mi erano rimasti in macchina i Rev 85 (tanto per non rimarcare il fatto che i Rev mi erano piaciuti) che avevo tenuto per la gara. Passo allo stand Head per renderli e prendere qualcosa di diverso per i test su piste tirate. Mi chiedono però di farci un giro, per scaldare le gambe e provare come vanno su piste tirate. Un po’ dubbioso acconsento (ma quante ne sanno gli Head boys…). Torno allo stand con un sorriso da orecchio ad orecchio. Questi Rev tanto vanno bene su neve smossa tanto lo fanno su piste tirate. Davvero una rivelazione. Ancora stabili, veloci nel prendere la lamina, con una bella progressione di curva, ancora ottimi sul cambio lamina.

Head iSpeed Worldcup 180

Finalmente si passa a questi oggetti di cui tanto ho letto e tanto ho sentito parlare. Non c’è molto da dire, è stato amore a prima vista. Al ritorno se ci fosse stato un bancomat li avre portati a casa al volo. Tutto il buono che si legge in giro è vero. Per i dettagli tecnici potete leggere le recensioni di chi capisce qualcosa più di me 

Head Supershape iSpeed

Anche di questi ho letto molto, pareri contrari e favorevoli, due scuole di pensiero quasi opposte. Il termine di paragone era anche un po’ con i miei vecchi (si fa per dire) iSpeed. Scendendo da dei Worldcup chiaro che qualcosa si perde in termini di velocità ma d’altro canto qualcosa si guadagna in termini di duttilità. Non parlerei di facilità perché se ben utilizzati non è che siano poi facilissimi, a tratti alcune caratteristiche possono spiazzare. La capacità di ingresso immediata, la velocità di risposta, la progressione che può regalare sono entusiasmanti a patto di starci sopra, se non si è pronti, si è distratti, non si è ben centrali si rischia di mettersi gli sci per cappello. Però questi che possono apparire difetti diventano i pregi di questo sci nel momento in cui li si conosce capisce ed apprezza. Non ho notato differenze marcate con quelli che utilizzi normalmente, diciamo che ho visto un’evoluzione positiva. Mi manca il paragone con lo Speed dello scorso anno che tante discussioni aveva generato, ma quello provato per quanto mi riguarda è proprio come lo avrei desiderato e come lo immaginavo.

Head iGsx

L’unico prodotto Head che mi ha lasciato indifferente. Lo vendono come un Worldcup “alleggerito” e privo di Kers. Non mi è piaciuto perché l’ho trovato privo di quel carattere forte e deciso che ho trovato sul WC ma privo anche di quelle caratteristiche come velocità e dinamica che invece ho trovato sul SS. Una via di mezzo che non è ne carne né pesce. Anche qui sicuramente un mio limite nell’interpretarlo perché ad altri (ad esempio mio figlio) è piaciuto molto, più del SS.

Atomic Redster D2

Con Atomic ho fatto un ritorno al passato, ai vecchi GS10 con cui mi sono davvero divertito tanto. Li ho trovati in primis pesanti (fisicamente intendo) tanta roba. Ai piedi gli Atomic che mi aspettavo, solidi granitici ma allo stesso tempo leggeri quando le situazioni lo richiedono. Uno sci con cui passare le ore divertendosi sicuro che quale che sia l’andatura lui ti asseconderà docile. Un filo meno reattivi degli Head che per me rimangono sul podio, ma sicuramente in cima alla lista delle preferenze della giornata.


In ultimo una considerazione. Esiste il family feeling nello sci? Possibile che con Head mi sia trovato generalmente bene, subito a mio agio, subito in grado di sciare gli attrezzi divertendomi qualsiasi fosse il fondo o lo sci scelto? Possibile che sia tanto abituato alla sciata Head, che cerchi negli attrezzi le caratteristiche che spero di trovare e poi sfruttare che quando poi scelgo sci di altre marche mi manchi sempre qualcosa? E’ una domanda a cui non saprei dare risposta. Certo è che alla fine di questi due giorni ho visto tante certezze ribaltate, ho provato e capito tante cose (molte altre me ne rimangono comunque  ), mi sono divertito come un riccio, vorrei avere il portafoglio a fisarmonica…

E questo è quanto, scusate la pochezza tecnica e la terminologia a volte approssimativa ma spero comunque di essere riuscito a trasmettere le mie impressioni d’uso e che queste facciano comodo a chi avrà la pazienza di leggerle.

Roby

“ Solo la fotografia ha saputo dividere la vita umana in una serie di attimi, ognuno dei quali ha il valore di una intera esistenza. ”

(Eadweard Muybridge)


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